



di Paolo Giardini
Il consigliere Portaluppi. Il mio sportivo preferito, l’Ice Free Climbing, l’intrepido arrampicatore di pareti di ghiaccio a mani nude, è tornato alla ribalta dopo lungo silenzio. Confesso che mi mancava. Ed è un piacere scoprire che non ha mai smesso di seguire PpF con affetto, non perdendosi nulla di quanto è stato inserito sul sito! Bentornato fra gli umani a sangue caldo!
Nella sua ultima lettera al giornale on-line del comune esordisce con dignitosa contrizione: “Potevamo fare di più e meglio…” relativamente ai disagi patiti dai ferraresi nei giorni dell’emergenza neve, e pure con tanta buona volontà dicendo: “stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni e le proteste dei cittadini e lavoreremo sia in Commissione che in Consiglio per accertare cosa non ha funzionato e per ottimizzare gli interventi futuri”. Bravo.
Però, caro Portaluppi, la buona volontà non basta. Occorrono pure chiarezza e savoir faire. Il primo requisito della chiarezza è la terminologia giusta. L’aggettivo “eccezionale”, per esempio, riferito ad un evento climatico di stagione non può essere usato ufficialmente al posto di “inconsueto”. Una nevicata di 20 cm con gelicidio è eccezionale solo in estate. Non ha nessuna importanza che lei o il sindaco non ne abbiate memoria, la città di Ferrara ha una storia millenaria e nella sua storia ci sono nevicate ben peggiori, oltre a terremoti e inondazioni, avvenuti ognuno con frequenza propria dei rispettivi fenomeni. I terremoti da noi hanno una ciclicità di circa 500 anni: ora, che siamo giusto dentro a quella finestra temporale, l’evento terremoto DEVE far parte delle preoccupazioni preventive del sindaco, esattamente come per tutti i tipi di nevicate e le esondazioni. Chiaro?
Chi ricopre cariche istituzionali deve usare il linguaggio appropriato, non quello del responsabile stagionale di un villaggio turistico. E questo è appunto ciò che PpF pretende nell’ambito della chiarezza. Nell’ambito del savoir faire, invece, occorre prima di tutto essere rispettosi delle leggi fisiche che governano il mondo, una delle quali è il riconoscimento dei dati e limiti di natura. A lei che ha una mentalità parascientifica non è sfuggito che 30 grammi per metro quadro moltiplicati per 6 (supposta larghezza strada) e per 300.000 (lunghezza in metri della strada) non potranno mai dare una cifra anche arrotondata che si avvicini ad assomigliare a 1.000.000 di kg, se non sostituendo 6 con 111,111! Ma quanti sono preparati come lei nel suo partito? E’ qui il problema! Quello che per lei è una banalità, per i suoi colleghi è un ostacolo insormontabile, eppure pretendono di esprimere pareri. Lei ha sicuramente individuato nel rapporto fra 6 e 111 il divisore di 14,5 MegaEuro, necessario per ricavare, centesimo più centesimo meno, il valore reale della rete gas di città, ma gli altri? Non credo di sbagliarmi ipotizzando che quel 6/111, sarebbe ancora da individuare se non fosse stato per lei. Capisce ora perché 10 giorni dopo l’uscita della “spolverata dei 30 grammi” rimasta inosservata ho usato il termine “gonzigliere” che tanto le dispiace? Offensivo, dice? E’ da vedere in confronto alle tante offese rivolte a me e ai miei concittadini con farneticazioni spacciate per perle di saggezza. Perché una lista di mezzi e attrezzature non è un piano neve, è solo l’esigua parte di un elaborato complesso, redatto professionalmente. Lo sa che per avere ordini di grandezza su come affrontare le diverse tipologie di precipitazioni (fra cui il gelicidio) bisogna fare calcoli con derivate? Hanno mostarto alla Commissione del 5/1 qualcosa che somigliasse ad un calcolo o ad una regressione lineare?
La smetta di lamentarsi se PpF fa opposizione verbale. E’ un esercizio di civiltà. E si consoli: in altri luoghi prenderebbero d’assalto il Municipio a sentirsi propinare balle in continuazione.
Paolo Giardini