



Ero andato in Consiglio comunale per votare contro il bilancio 2014, per le ragioni (già esposte alla stampa) così riassumibili: Tagliani ed il Pd hanno fatto più male che bene alla città, non hanno saputo interpretare i bisogni della popolazione, sono statipoliticamente subalterni a Hera, Errani ed alle grandi aziende del petrolchimico, non hanno un progetto per la Ferrara del futuro. Pensavo di intervenire,motivando anche in aula la mia posizione, come ho sempre fatto finora. Ma dopo aver letto la relazione introduttiva stile pavone, con tanto di ruota esposta, ed aver assistito ad un dibattito mediamente scodinzolante dai banchi dell’opposizione (con rare eccezioni), ho deciso di non unirmi, nemmeno in contrasto, alla triste rappresentazione, che percepivo come uno schiaffo morale agli elettori.
L’ho fatto soprattutto per non contribuire a legittimare un consesso che reputo in massima parte non meritevole della fiducia ricevuta dai cittadini. Mi auguro che le prossime elezioni possano ridare al consiglio comunale la dignità del ruolo di sede nella quale gli eletti, con lealta’, impegno, competenza e disinteresse, rappresentino pro tempore sempre e solo gli interessi dei cittadini e della città, incuranti dell’interesse personale e di quello di partito.
La città soffre di mancata opposizione strutturale ed il sindaco, insieme alla sua maggioranza, approfitta di tale anomalia per fare scelte in danno ai ferraresi. Oggi Tagliani in Consiglio comunale, con irritazione e disprezzo, è arrivato a bollare come “casi sanitari” coloro che criticano la sua azione,rivelano ai cittadini errori e incompetenze amministrative, denunciano sperpero di denaro e svendita dei beni comuni.
Il sindaco ha i nervi tesi perché vede sgretolarsi, sotto i colpi della nostra pressante“operazione verità”, quella credibilità che pensava di avere, non rendendosi conto di contribuire egli stesso a demolirla, quando per esempio chiude un derivato con una causa internazionale o vende sotto costo azioni Hera, solo dopo esserne stato costretto dalle nostre richieste di cui aveva negato l’utilità. Tagliani è un vaso di coccio. La città ha bisogno di un sindaco indipendente e l’indipendenza non può dartela nessuno. Ma se ce l’hai, nessuno te la può togliere.
Naturalmente ho votato contro il bilancio 2014.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
Cambia la Prospettiva