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06 Ott, 2012

Fusione Hera Acegas/APS, il PD espropria la sovranità popolare

Inserito da: PpF In: Servizi pubblici

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di Valentino Tavolazzi*

Sempre più solo il Pd nei Comuni soci di Hera, la multiutility dispensatrice di dividendi, contributi e poltrone, nel tentativo di far approvare la delibera di fusione con la sorella minore del nordest Acegas/Aps. A Ravenna la maggioranza si è spaccata e l’assessore al bilancio si è rifiutato di presentare la delibera in consiglio. A Forlì il sindaco Roberto Balzani e il Pd sono contrari al matrimonio. La fusione crea scompiglio anche a Bologna, maggiore azionista di Hera (attorno al 15%), dove Sel e Idv sono contrari ed hanno costretto il sindaco Virginio Merola a convocare un summit. L’Idv si oppone  in tutta la regione definendola l’operazione un “vero simbolo della politica della finanza, che ignora gli interessi dei cittadini” (come voterà il silenzioso Scalabrino Sasso Idv ferrarese?). A Formigine la delibera non è passata, come a Porretta, Predappio e Civitella. A protestare contro la fusione sono anche i piccoli azionisti di Hera. Bocciati piano industriale giudicato “imprudente” e risultati gestionali (in 5 anni calo del 40% delle azioni), il presidente Enrico Nannetti chiede al patto di sindacato pubblico di fermare la fusione.

Lunedì in consiglio Ppf voterà contro la delibera e chiederà il taglio degli stipendi d’oro, protetti dal Pd, del presidente Tomaso Tommasi di Vignano (475 mila euro nel 2011), dell’amministratore delegato Maurizio Chiarini (518 mila euro), degli altri amministratori (18 membri del consiglio di amministrazione Hera sono costati 2 milioni e 300 mila euro) e dei massimi dirigenti di Hera. Un pugno nello stomaco per chi non sbarca il lunario a causa della crisi e delle tasse imposte da Monti, Tagliani e Pd. Si noti che lo stipendio del presidente degli Stati Uniti Obama è di 310 mila euro. In commissione Ppf si era opposto anche alla presentazione del provvedimento in consiglio, perché i tempi del confronto con la popolazione sono stati inadeguati.

L’operazione, concepita dai manager Hera senza consultare i cittadini (veri proprietari dell’azienda), conferma la volontà di gestire i servizi pubblici locali con una logica privatistica di mercato, nonostante gli italiani nel referendum del 2011 si siano pronunciati contro e la Corte Costituzionale sia intervenuta (sentenze 199 e 200 del 2012) per ribadire l’esito referendario. La strategia finanziaria ed industriale è opaca nelle sue finalità, ma soprattutto a Ferrara la fusione costituisce un nuovo macigno lungo il cammino per lo spegnimento del mega inceneritore di Cassana e per la gestione virtuosa dei rifiuti. Uno schiaffo ad ambiente e salute, alla riduzione delle bollette ed alla trasparenza di appalti, incarichi, assunzioni e promozioni in Hera. La fusione complica inoltre il conflitto di interessi dei sindaci soci di Hera, al tempo stesso rappresentanti degli interessi dei cittadini, utenti/clienti della holding quotata in borsa. Due ruoli incompatibili.

Passera e Monti hanno benedetto l’operazione con l’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di Hera. Ai territori verrà scippata la gestione dei servizi pubblici locali per consegnarli al mercato e i Comuni emiliano-romagnoli non conteranno più nulla. Le bollette di acqua e rifiuti continueranno ad aumentare in modo spropositato, come il numero di dirigenti e manager strapagati, che già oggi ci costano 19 milioni di euro l’anno. La ricchezza prodotta se la intascheranno sempre di più i privati (già oltre il 40% dei dividendi).

Ferrara sa cosa significhi essere vaso di coccio tra botti d’acciaio, nonostante abbia svenduto a Hera beni comuni quali Agea e la rete del gas, ed abbia perso milioni di euro nel crollo delle azioni. Di ciò dobbiamo ringraziare il sindaco Tiziano Tagliani ed il Pd. Ppf non vuole contribuire in alcun modo all’ultimo atto espropriativo della sovranità popolare nella gestione dei servizi pubblici locali. Al contrario continuerà a battersi al fianco dei cittadini.  

Valentino Tavolazzi

*Consigliere comunale Progetto per Ferrara

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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