



di Fulvio Biagini
Nella serata del 25 Settembre scorso, ho partecipato come tanti all’incontro organizzato dalla circoscrizione sulla Centrale Geotermica di Pontegradella. La riunione è stata bollente, quasi come l’acqua che Hera vorrebbe estrarre dal sottosuolo. Un moto d’orgoglio e di consapevolezza ha colpito i cittadini, le voci che si sono alzate dalla sala stracolma, sono state voci informate, preparate e critiche. Le argomentazioni vanno oltre il solito concetto del “non nel mio giardino”; si è affrontato a più riprese l’argomento del rischio geologico alla luce dei recenti e tragici avvenimenti sismici. Ma vi sono anche stati accorati richiami alla civiltà del benessere, alla convivenza delle genti con la natura e la tutela dell’ambiente che non è solo aria e acqua, ma anche rumore e paesaggio.
La società privata Hera, ha tentato di esporre il suo progetto, con l’intento di “vendere” il suo prodotto al meglio.
Del tutto legittimo che un “venditore” cerchi di piazzare la sua merce; un po’ meno chiaro l’atteggiamento di chi eletto, amministra su mandato dei cittadini la città.
E’ stato incomprensibile il tavolo dei relatori; capisco che Hera avesse posto tra chi si poneva di fronte alla platea, ma cosa facessero al suo fianco l’Assessore all’Ambiente e il Presidente di Circoscrizione questo è davvero un mistero.
Nella mia ingenuità mi sarei aspettato di trovare queste persone sedute sulle scomode sedie fornite dall’organizzazione, accanto ai cittadini, cercando di capire con loro cosa questa società privata tentasse di vendere.
Invece erano li, accanto ad Hera, a supporto di Hera, cercando di trovare mediazioni e spiegazioni che i cittadini non vogliono ascoltare.
L’Assessore si è spinta fino al punto di difendere il progetto qualificandolo come ecologico, forse dimenticando, data la tarda ora, che a fronte della Centrale Geotermica, ci sarà un enorme utilizzo dell’inceneritore che a detta di tutti non emette Acqua di Colonia.
Ma non voglio entrare in questioni tecniche che non sono certamente di mia competenza, vi saranno altri capaci di creare un contraddittorio.
Una cosa però ritengo importante dire; l’amministrazione pubblica è appunto pubblica, il suo posto è tra la gente, è tra i cittadini che hanno il vero potere di decidere.
I due rappresentanti delle Istituzioni anziché entrare nel ruolo che dovrebbero avere, sono stati silenti e quasi accondiscendenti verso Hera.
Ora mi chiedo, quale cappello indossavano; quello di un Comune proprietario di azioni di una società privata o quello di chi deve essere imparziale e distante da una società quotata in Borsa?
La cittadinanza ha tuonato con un netto NO a Hera e a chi dalla parte sbagliata del tavolo quasi gli teneva parte; sono dovuti andare a casa con nelle orecchie promesse di battaglia; battaglia che un’amministrazione dovrebbe combattere a fianco dei cittadini e non a fianco dell’Spa.
Aggiungo un ultimo elemento di riflessione che tornando a casa mi arrovellava i pensieri; ma nel momento in cui migliaia di case di Ferrara, saranno collegate al sistema geotermico/inceneritore, come si potrà sviluppare la giusta concorrenza, come sarà possibile decidere se la propria energia la si vuole acquistare da altri soggetti privati quando il mercato offre condizioni più favorevoli?
Hera controlla tutto nella fornitura di servizi, dall’acqua al gas, dalla raccolta e smaltimento dei rifiuti fino al riscaldamento; senza dimenticare che è anche disponibile ad accompagnarci all’incontro con il Signore con servizi funebri.
Questa situazione ricorda da vicino un monopolio da cui la città di Ferrara non potrà uscire; chi sarà in grado di dire a Hera di spegnere l’inceneritore, quando questo vorrebbe dire mettere al freddo migliaia di persone?
Ferrara sarà condannata a essere Hera-Dipendente ma soprattutto Inceneritore-Dipendente.
Questa dipendenza porta anche a pensare che lo stesso inceneritore possa diventare centro di smaltimento di rifiuti di altre province e che quindi i ferraresi staranno al caldo ma con la mascherina su bocca e naso!