



Lettera pubblicata da La Nuova Ferrara, Estense.com
di Roberto Zambelli
Giano Bifronte e le Bolle di sapone mi sono sempre piaciuti. L’uno perché, pur essendo una delle divinità di maggior valore simbolico con la sua capacità di guardare avanti e contemporaneamente non dimenticare il passato, è comunemente confuso con chi ha una doppia faccia e si dimentica in fretta del passato, le altre perché nonostante il loro alto e intrinseco valore scientifico e giocoso sono sempre abbinate alle cose belle che svaniscono nel nulla. Perché questa premessa? Semplice: leggendo la lettera di Giorgio Scalabrino Sasso (consigliere comunale Idv) mi verrebbe da tirare in ballo le connotazioni negative cui abitualmente si associa Giano Bifronte e le illusioni cui si associano le Bolle di Sapone.
L’autore chiude la sua missiva con una domanda “Perché non chiudere Sasso Marconi, trasferendo a Ferrara il Sistema MIMS e procedendo per il nostro laboratorio al riconoscimento e all’accreditamento ministeriale?” La domanda e la proposta sarebbero assolutamente condivisibili se non fosse che in precedenza mentre da un lato accusa Tavolazzi di usare in modo “…strumentale temi che conosce e che vanno oltre le capacità di Comuni e sindaci.” e trova “… singolare che non si comprenda fino in fondo che la partecipazione del Comune di Ferrara sia marginale per il peso che possiede all’interno di Hera….” , decretando così la remissiva ineluttabilità di eventi come la chiusura del laboratorio di Ponte (a causa di scellerate svendite al ribasso del bene pubblico sponsorizzate proprio dallo stesso tipo di amministrazione e dal medesimo attuale condottiero), dall’altro si prepara per il futuro e, fedele alle sue posizioni di una stringente logica bifacciale, dichiara che vuole ugualmente essere da stimolo alla maggioranza e si oppone, inconguenza possibile e concessa solo agli dei (Tavolazzi non è di questa categoria divina e neppure principesca), al trasloco del laboratorio appena decretato come impossibile ed ineluttabile.
E le bolle di sapone? L’illusione del titolo: “Il laboratorio analisi non va spostato”, il cui merito va evidentemente al redattore, è purtroppo durata meno di un attimo!
Per quanto mi riguarda, se il laboratorio di Ponte sarà trasferito, questa giunta e tutto il consiglio comunale si possono anche dimettere avendone Scalabrino sancita la totale impotenza ed inutilità di fronte allo strapotere della Multiutility cui sembra abbiano svenduto anche la dignità della politica.
Roberto Zambelli