



Con riferimento a quanto pubblicato il 18.2 dal Resto del Carlino, a firma di Stefano Lolli, sulla “Relazione su Piazza Municipale” da me predisposta nel gennaio 2002, ho inviato la richiesta di rettifica, subito pubblicata (leggi), in cui si legge: “Essa ( la relazione), contrariamente a quanto si legge sul Carlino, contiene sia l’ultima pagina non reperita da Lolli, sia l’elenco dei responsabili interni e esterni al Comune.” Lolli il 19.2 risponde: “Fa bene l’ex city manager a suggerire la lettura dell’ultima pagina della sua relazione. Chi riesce infatti a trovare nomi e cognomi dei responsabili di quel disastro, è bravo.” A pag. 16 sono elencati errori e cause dei danni alla pavimentazione, mentre a pag. 12, 13, 14 sono riportati i nomi dei responsabili http://www.progettoperferrara.org/wp-content/uploads/2009/04/relazione-piazza-municipale.pdf.
Nella mia replica si legge inoltre: “Sateriale e Tagliani riposero il dossier in un cassetto e non presero alcun provvedimento.” Lolli risponde: “Ma il direttore generale ha potere di decidere, nell’ambito delle proprie competenze che sono comunque ampie, azioni disciplinari e sanzioni amministrative. L’ordine di servizio del sindaco n. 4 del 31.12.01, che è all’origine della relazione, recita: “dispone di assegnare l’incarico dell’accertamento delle cause tecniche ed amministrative che possono aver determinato il deterioramento della pavimentazione di Piazza Municipale al direttore generale ing. Valentino Tavolazzi”. Benché non ci sia alcuna richiesta di nomi, questi, come ricordato, sono indicati in relazione. Per quanto attiene ai provvedimenti, il Testo unico enti locali ed i regolamenti di organizzazione attribuivano al sindaco, e non al direttore generale, il potere di conferire incarichi ai dirigenti e di revocarli. Se Sateriale e Tagliani avessero voluto procedere a revoche, avrebbero potuto farlo in base a quanto esposto in relazione.
Ricordo infine che la Carta dei doveri del giornalista, sezione Principi, recita: “Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell’avvenimento.”. Mentre il Codice deontologico nell’esercizio dell’attività giornalistica, articolo 4, sezione Rettifica, recita: “Il giornalista corregge senza ritardo errori e inesattezza, anche in conformità al dovere di rettifica nei casi e nei modi stabiliti dalla legge.”
Chiedo cortesemente al direttore del giornale di provvedere.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
Movimento 5 Stelle