



E’ grave che una azienda a partecipazione maggioritaria pubblica e titolare di servizi locali in regime di monopolio, replichi ( leggi ) ad un consigliere comunale ( leggi ) omettendo fatti importanti e facendo così palese disinformazione. Forse la holding, ormai azienda privata nei fatti, dimentica che i dividendi erogati ai soci, compresi quelli ai privati, derivano dalle bollette pagate dai cittadini. E se l’obiettivo da questi ultimi auspicato, cioè ridurre le tariffe e aumentare la qualità dei servizi, rimane tuttora disatteso, sarebbe logico attendersi almeno trasparenza e corretta informazione da un’azienda che, fino a prova contraria, è governata da sindaci eletti per fare gli interessi dei cittadini stessi. Tuttavia avendo affrontato il tema del conflitto di interessi in altre sedi, non lo farò qui.
Tagliani tenta di sfuggire alle critiche di Ppf, facendo ripetere a Hera, all’infinito, che la centrale geotermica e il cancrovalorizzatore sono impianti autonomi, come se ciò fosse stato messo in discussione da alcuno. Nulla invece l’azienda dichiara sull’apporto di calore del cancrovalorizzatore. L’arroganza del comunicato consiste proprio nel tentativo di spacciare la citata autonomia (nel senso che un impianto funziona senza bisogno dell’altro), come prova che l’inceneritore non sarebbe indispensabile, come invece è, per il funzionamento del teleriscaldamento. In altri termini se è vero che gli impianti sono autonomi, è altrettanto vero che il TLR necessita di entrambi per funzionare, come abbiamo sempre affermato.
Del resto fu lo stesso ing. Ferraresi a dichiarare, in una audizione (registrata) in commissione, rispondendo ad una mia diretta domanda, che il progetto di ampliamento del TLR e la nuova centrale finto-geotermica non sono compatibili con lo spegnimento del cancrovalorizzatore di Cassana. Se qualcuno dubita dell’attendibilità di quanto affermato dal capo del TLR di Hera, può rileggere i comunicati ufficiali dell’azienda. In essi si attesta che l’energia impiegata dal nuovo TLR raddoppiato sarà di 289 GWht, di cui 163 da geotermia, 99 da inceneritore (oggi ne produce meno di 80), 1 da solare termico, 26 da caldaie a metano.
Dunque la chiusura dell’inceneritore non è compatibile con il progetto di Hera (come giustamente ha dichiarato l’ing. Ferraresi in commissione consigliare), perché verrebbe meno l’apporto di calore della combustione dei rifiuti, pari al 34,3% del totale. Per questo motivo il raddoppio del TLR e la nuova centrale finto-geotermica incatenano la città al cancrovalorizzatore per altri 30 anni. Dunque l’operazione non è di interesse pubblico, al contrario è dannosa per la città, già vessata da tariffe e regole medioevali del teleriscaldamento (vedasi la drammatica situazione del Grattacielo e altre), oltretutto fuori dal controllo di una autorità nazionale. Ed è pure significativo che Hera taccia su pozzi di Casaglia e relativa concessione, temi sui quali abbiamo appena chiesto un accesso agli atti.
D’altra parte, dal punto di vista ambientale, è noto che a Ferrara il contributo dato dal riscaldamento domestico all’inquinamento complessivo dell’aria, con riferimento a ossidi di azoto e a polveri, è di gran lunga marginale (rispettivamente 5,6%, pari a 269 ton/anno, e 3,9%, pari a 13 ton/anno), rispetto al contributo dell’industria (petrolchimico, PMI, inceneritore, turbogas) e del traffico veicolare. Dunque sostituire una parte delle caldaie domestiche con il TLR non produrrebbe alti benefici all’ambiente, oltretutto ridotti dalle emissioni delle maxi caldaie a metano aggiunte. L’inceneritore emette da solo 35 ton/anno di NOx ed è autorizzato per 70, un quarto di tutto il riscaldamento domestico. Dunque spegnendolo si otterrebbero grandi benefici.
Dal punto di vista sanitario la Regione registra nel territorio ferrarese il maggior numero di decessi per tumore. Tra i tumori maligni spicca quello a trachea, bronchi e polmoni. Ferrara segna il record con 73 decessi per 100 mila abitanti, seguita da Cesena (70), Modena (69), Piacenza e Forlì (68). In Emilia questo tumore uccide più che in Italia e a Ferrara più che in Emilia.
E’ grave pertanto che il sindaco avvocato Tiziano Tagliani non intervenga nei confronti di una società che disinforma i cittadini, dichiarando, tra l’altro, che le “affermazioni” di Tavolazzi “sono prive di ogni fondamento”, quando nessuno le ha finora smentite, ma soprattutto quando esse corrispondono alla realtà dei fatti.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
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