



di Valentino Tavolazzi
Il sindaco Tagliani è responsabile della salute dei cittadini e da sempre Progetto per Ferrara si batte per richiamarlo ai suoi doveri. Tra questi vi è la riduzione delle fonti di inquinamento e potenzialmente di malattie e degrado del territorio, quali il mega inceneritore di Cassana, le maxi discariche al Cvm nel quadrante est ed in altre aree urbane densamente popolate, la centrale Turbogas nel petrolchimico.Tuttavia vi sono altri fattori di rischio per la salute dei ferraresi, sui quali Ppf ha ripetutamente richiamato l’attenzione di stampa e consiglio comunale, proponendo provvedimenti, sempre respinti da Tagliani e Pd, atti a migliorare la situazione e più in generale la qualità dei servizi pubblici nel territorio, da anni monopolio quasi esclusivo di Hera.
Tali minacce sono la presenza di amianto in tratti di tubazione della rete idrica ferrarese e di Pfoa/Pfos rintracciati nelle acque del Po. Riguardo a Pfoa/Pfos, contaminanti tossici, banditi in tutto il mondo, mutageni, cancerogeni, per anni scaricati a Spinetta Marengo da Solvay e trasportati dalla Bormida nel Tanaro e nel Po, ove sono stati intercettati con concentrazioni fino a 200ng/l, Ppf ha presentato risoluzioni e provvedimenti in commissione e in consiglio , fino ad ottenere da Asl e Hera analisi mensili , prima mai fatte, i cui risultati tuttavia non sono tuttora resi noti alla popolazione attraverso i media.
Riguardo all’amianto, dal 1992 bandito in tutto il mondo, sono state segnalate fin dal 1993 le sue relazioni con forme di tumore a esofago, stomaco ed intestino, da Franco Berrino, direttore della divisione epidemiologica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, in un lavoro presentato al convegno Ban Asbestos European Federation .
Anche il parlamento europeo, con risoluzione del 2013 ha segnalato come i tumori all’apparato digerente derivino anche dall’ingestione di fibre di amianto contenute in acqua contaminata. Conclusione basata su indagini epidemiologiche come quella condotta in Norvegia e pubblicata dalla rivista scientifica Cancer causes and control (ed Springer), sull’insorgenza di tumori del tratto gastrointestinale legata all’ingestione di acqua contaminata da amianto.
Fin dal 2009 abbiamo denunciato che, pur in assenza di analisi Hera indicanti la presenza di fibre di amianto nell’acqua potabile, esiste il fattore tempo ed il conseguente rischio che le tubazioni in cemento amianto rilascino tali fibre, a seguito dell’aggressività dell’acqua nei confronti della matrice cementizia. All’epoca Pontelagoscuro, Porotto ed altre zone erano servite da tubazioni in fibrocemento. Temiamo vi siano tuttora ampie zone servite da tali tubazioni.
Nella risoluzione Ppf del febbraio 2010, respinta da Tagliani e Pd, chiedevamo di assicurare gli investimenti necessari per l’urgente sostituzione delle condutture in cemento amianto, di procedere, insieme agli altri Comuni, alla riorganizzazione industriale ed integrazione dei gestori del servizio idrico, anche allo scopo di ridurre la tariffa, tra le più alte del paese. Era ed è fin troppo evidente il conflitto di interesse dei sindaci, da un lato soci di Hera e percettori di dividendi e dall’altro garanti dei cittadini quali fruitori del servizio idrico. Due giacche incompatibili tra loro. Urge inoltre conoscere se Pfoa/Pfos siano ancora presenti nel Po e/o nell’acqua potabile.
Per questi motivi vorremmo vedere le forze di opposizione in Comune, di ogni colore e natura, uscire dal silenzio tombale su questi temi, come avviene in altre città emiliane e toscane, e passare dalle vacue ed innocue scaramucce verbali, alle battaglie sui veri temi sensibili per la popolazione.