



Lettera pubblicata da Estense.com
di Roberto Baldisserotto
Mi spiace dover occupare altro spazio di Estense.com e chieder ai lettori della testata di occuparsi nuovamente delle reti gas, bisogna chiudere il circolo perverso di disinformazione creato ad arte attorno all’operazione di cessione della quota azionaria possetuta dal comune a favore di Hera. Chi non vuol sapere non legga, non siamo tenuti ad esser informati, possiamo anche girarci dall’altra parte, ma poi non ci si lamenti al bar se il teleriscaldamento costa se i servizi costano e sopratutto non potremo rivolgerci al sindaco ma a un amministratore delegato. In consiglio comunale ne i sindaci, ne i consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno voluto o potuto esporre tutte le ragioni che hanno spinto allo scambio tra Hera e comune.
In consiglio comunale si è detto (consiglieri PD) che la rete è obsoleta, non vale nulla, che il comune non ha i capitali per rinnovarla.
Sembra quasi che Hera ci faccia un favore a prendersi quei vecchi tubi
arrugginiti, da qua il sottoscritto appare (a detta di alcuni) un
irresponsabile, per cui vorrei replicare non con parole mie ma con la valutazione di merito prodotta dal CDA di Hera stesso.
In ballo cosa c’è? Ci sono Agea Reti srl.
Quali sono i vantaggi di hera nel possedere il controllo azionario di Agea Reti?
1) Affrontare meglio le prossime gare
2) Migliorare il conto economico e il flusso di cassa del gruppo
(eliminando i canoni)
3) Maggiore capitalizzazione del gruppo reso più solido da queste
entrate patrimoniali
4) Vengono eliminati i rischi di contenzioso dalla negoziazione sui
canoni nei quali poteva metter piede l’Autorità per l’energia e il
gas.
Chi ha valutato le reti gas comunali? Una agenzia di consulenza del comune proprietario?
NO! La valutazione delle reti comunali fiorisce dall’incontro tra il managament di Hera il management del comune e da una relazione prodotta da American Appraisal Italia S.r.l che nessuno sa dirci da chi è stata pagata per prudurre questa relazione.
American Appraisal Italia S.r.l è una società esperta e affidabile, però è molto ma molto strano che ci si poggi su una sola stima patrimoniale per valutare quello che il comune conferisce a Hera.
I lavori di American Appraisal Italia S.r.l son stati messi a disposizione del perito del tribunale di Bologna che ha trasformato in cifre, circa 14 milioni di euro per Agea reti.
Ma il bello deve ancora venire, Hera pagherà l’operazione stampando delle azioni valutate 1,75 euro (il metodo della quotazione di mercato), mentre nello statuto di Hera si prevede che i patrimoni generati da hera stessa vengano tradotti in azioni non usando il metodo del valore di mercato ma il valore statutario di 1 euro , per cui se dividete 14 milioni per 1 fa 14 milioni di azioni se
dividete per 1,75 fa 8 milioni, utilizzando il metodo statutario il comune di Ferrara incasserebbe 6 milioni di azioni in più rispetto
gli 8 milioni del metodo di mercato; stiamo parlando di 480.000 euro
in dividendi che non vedremo mai.
Comunque i consiglieri di maggioranza del comune hanno votato tutti tranne IDV (astenuta) favorevoli all’operazione, alla lettura della relazione particolareggiata congiunta di PRC E PPF (contrari alla svendita) il sindaco è addirittura uscito dall’aula del Consiglio comunale.
Andando oltre la cessione di Agea in Hera c’è da fare questa valutazione da parte dei vertici nazionali del PD, è opportuno concentrare dei servizi essenziali nelle mani di pochi operatori? Apparte la possibilità di generare ‘cartelli’, se una grossa multiutility fa bancarotta, riusciremmo a gestire il problema?
E ancora, nel 2007 l’allora vicepresidente di Gazprom Medvedev disse che Hera era nella lista di osservazione del colosso russo intenzionato a sbarcare in Italia, nella strategia di Gazprom c’è l’obbiettivo di vendere direttamente il proprio gas, ed Hera sta proprio allargando queste reti a ridosso del 2012 quando i comuni dovranno perdere la maggioranza azionaria, e allora chi metterà le mani su Hera?
I servizi essenziali erano nostri, potevamo prendercela col sindaco, adesso siamo tagliati fuori!
Roberto Baldisserotto