20 Mag, 2009
Hera, ”un nodo gordiano da recidere”
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Economia, sviluppo, lavoro|Servizi pubblici




di Valentino Tavolazzi
Il rapporto tra Hera e la città costituisce uno dei problemi che Progetto per Ferrara intende risolvere tra i primi, se gli elettori lo consentiranno con il loro voto.
Da anni il Comune ha abdicato al ruolo di governo dei servizi pubblici locali ed al controllo di prezzi e prestazioni nell’interesse dei cittadini. Oggi paghiamo il peccato originale della svendita di Agea ad Hera nel 2005, sotto la guida di Tiziano Tagliani, allora delegato alle aziende, adesso candidato a sindaco del Pd. Paghiamo la cessione ad Hera degli assets di nostra proprietà (inceneritore, turbine, teleriscaldamento e parte delle reti gas), oltre agli effetti dei pessimi contratti di servizio (rifiuti, teleriscaldamento, pubblica illuminazione ed altro), favorevoli all’azienda.
Ad Hera il “Palazzo” ha consentito di prendersi il comando dei servizi pubblici e di condizionare scelte, che in un regime democratico, competono a Provincia e Comune. Le conseguenze sono state devastanti.
Due esempi. 1. Blocco della raccolta differenziata porta a porta, per alimentare l’inceneritore triplicato, incrementare i profitti ed incamerare gli incentivi statali (Cip6 e certificati verdi), pagati da tutti noi con le bollette Enel, e sottratti alle vere fonti rinnovabili, cui erano stati destinati dall’Europa. 2. Il Comune (socio proprietario dell’azienda) trascinato in tribunale (Tar Bologna) da Hera, a seguito della tentata limitazione delle emissioni inquinanti dell’inceneritore e del divieto di importare rifiuti speciali da fuori provincia.
All’origine di tali “patologie” c’è il grave conflitto di interessi, congenito nel progetto politico-aziendale partorito nella Bologna dei primi anni 2000. Esso fu concepito per garantire alla “Casta” il monopolio dei servizi pubblici locali e la sistemazione dei politici trombati, nelle inutili e costose SOT (società operative territoriali). Il conflitto consiste in questo.
Il sindaco, in primis, rappresenta gli interessi dei cittadini e deve assicurare alta qualità e costi competitivi dei servizi, gestiti direttamente dal Comune o dati in concessione a terzi, pubblici o privati. In qualità di committente, inoltre, deve fare le scelte strategiche ed esercitare il controllo di prezzi e qualità delle prestazioni.
Al tempo stesso, come socio e amministratore di Hera, il sindaco fa i conti con la mission aziendale, che punta alla protezione del mercato, all’aumento delle tariffe, al taglio dei servizi non remunerativi, in sintesi al profitto, legittimamente preteso anche dai soci privati (44%), che certamente non sono entrati in Hera per difendere gli interessi dei cittadini/utenti/clienti.
A Ferrara, questo nodo gordiano si può tagliare solo con la vendita delle azioni Hera, per destinarne il ricavato alla riduzione del debito e a nuovi investimenti, mettendo i servizi pubblici locali sul mercato, aprendo alla concorrenza e consentendo l’ingresso di aziende locali pubbliche e private. Progetto per Ferrara lo farà nell’interesse dei ferraresi.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara