



Mi dispiace, ma devo esprimere il mio totale dissenso dal pensiero della pur arguta mente di quel tal Paolo Giardini, Sig. Direttore, che sovente trova spazio sulle vostre pagine.
Egli parlava di “letargo dei politici” tra un’elezione e l’altra. Devo contraddirlo. Da cattolico ma evoluzionista convinto. Trattasi di comportamenti dettati dell’evoluzione, anzi, in questo caso, involuzione della specie, di darwiniana memoria. Banalizzando, filogenesi ed ontogenesi, sono l’evoluzione della specie e l’evoluzione dell’individuo. L’uomo diventa tale perché deve trovarsi ad affrontare dei problemi e risolverli, pena l’estinzione. L’uomo moderno, si sviluppa come individuo, affrontando i problemi, lo stress quotidiano del lavoro, di una casa, del bilancio familiare, dei figli da crescere. La casta politica, certamente no.
Da alcune generazioni, pensando di mettersi al riparo, loro, figli, nipoti, nipotastri e affini, si è costruita la gabbia dorata dei privilegi. pia illusione. La gabbia separa, ma in entrambi i sensi. Così, generazione dopo generazione, si sono indeboliti sempre più. Incrociandosi poi tra di loro, non mescolandosi con il popolo, hanno ulteriormente accelerato il processo d’indebolimento della razza, trasmettendosi malattie gravissime: poltronite congenita, dis/empatia fulminante (totale incapacità di ascoltare le persone e di capire i problemi), faberlite allergica acuta (allergia gravissima al lavoro, che non sia quello degli altri, se messi in condizione di lavorare essi stessi repentinamente vengono presi da convulsioni). Sono come il kiwi, l’uccellino neozelandese senz’ali. Quanto sopravviverebbero nella savana africana? Financo, come vediamo di recente in alcuni casi, purtroppo o per fortuna, arrivare a perdere la capacità riproduttiva. Come i patrizi nell’antica Roma. Oltre i confini dell’Impero nelle mappe scrivevano “hic sunt leones”, terreni sconosciuti, pericolo di morte. Ma col tempo, i confini dell’impero si restringevano sempre più, e i barbari premevano alle frontiere. Anche ai nostri politici, ormai di impero è rimasto poco, forse solo la terra che calpestano, e presto nemmeno quella. Attenti, cari politici. Hic sunt leones (qui ci sono i leoni), anzi, hic sunt cives.
Angelo Storari