Lettera pubblicata da Il Resto del Carlino

Caro Carlino, Ho trovato estremamente irritanti le considerazioni del dott. Bruno Di Lascio – presidente dell’Ordine dei Medici – che deride il referendum di Tavolazzi sul pronto soccorso, invitandolo a farne uno anche per il fruttivendolo sotto casa. Detto da un medico, che nella sua posizione dovrebbe aver acquisito sensibilità verso le problematiche del malato, lascia veramente basiti. Ancora più discutibile è la considerazione che lui fa quando specifica che lui stesso, abitando dalla parte opporta rispetto al Sant’Anna, ne vorrebbe uno vicino a casa, lasciando intendere quanto assurda sia questa pretesa. Vorrei anche tranquillizzarlo sulla questione telematica (spauracchio di revoca convenzioni, licenziamenti o radiazione dall’ordine).

 Non mi risulta succeda mai, neanche per fatti ben più gravi e chi scrive può ben dirlo per esperienza personale. Non ci sono soldi per il pronto soccorso perchè – è vero – ad esso dovrebbero essere collegati reparti (in primis chirurgia, rianimazione, eccetera); quindi – conclude l’intervista – piuttosto che un servizio insufficiente è meglio nessun servizio. Avevamo un gioiello in città. Adesso si è deciso che un’ambulanza di primo intervento porterà l’infortunato in uno di questi reparti e quindi dove andrà? A Cona dove, se arriverà vivo e l’ospedale sarà ancora un piedi, potrà vederne con i suoi occhi l’efficienza. La mail di protesta a Brunetta e Fazio la classe medica a tutti i livelli dovrebbe inviarla per denunciare un ospedale (Cona) fatiscente prima di nascere, che doveva essere pronto dieci anni fa: «80 miliardi chiavi in mano» dicevano i vari direttori succedutisi nel tempi e che è costato e costerà una cifra difficile persino da scrivere, figurarsi da accettare. Ma i ferraresi si sa che si bevono di tutto, quindi… avanti con la metropolitana. Laura Fergnani Cara lettrice, A prescindere dal caso singolo della risposta del dottor Di Lascio, sul quale ognuno può farsi una propria opinione, un denominatore comune riunisce tutte le reazioni alle critiche sull’ospedale di Cona, il trasferimento del pronto soccorso ed il destino del Sant’Anna. Questo denominatore comune è la reticenza o il fastidio che albergano in quasi tutte le risposte: reticenza nel fornire i dati sui tempi delle emergenze o nel rispondere agli interrogativi dei cittadini, fastidio nell’affrontare il tema sui media o nelle feste di partito e perfino nelle riunioni pubbliche. Chissà perchè…