



di Angelo Storari
Senza nemmeno entrare nel merito dell’organizzazione del 118, presente e futura, sui tempi di percorrenza delle autoambulanze (rilevati dal 4 al 10 agosto!) da presunte località d’intervento al nuovo ospedale di Cona, riteniamo doverosa una riflessione. Per stessa ammissione del Direttore Generale dell’azienda i dati non avrebbero dovuto essere divulgati. Certo pensiamo che uno studio serio dei flussi di traffico, rilevamenti attendibile a campione in altri periodi sarebbero opportuni. I cittadini devono sapere, ad esempio che c’è un “Tavolo tecnico della comunicazione Sant’Anna” che si riunisce regolarmente, da settembre del 2010.
Che il personale di questo tavolo è retribuito dai cittadini. Che lo scopo e la finalità di questo tavolo è, come dice la parola stessa, gestire e coordinare le strategie comunicative in relazione all’apertura del nuovo ospedale ed alla chiusura del vecchio Sant’Anna.
I componenti sono ovviamente i responsabili ed i rappresentanti dei 5 uffici stampa coinvolti (Comune, Provincia, Azienda Ospedaliera e Sanitaria ed Università), il dirigente dell’area comunicazione del Sant’Anna, il Direttore Sanitario, il portavoce del Sindaco, un rappresentante del gabinetto del Sindaco, un tecnico del Comune, un esponente di una nota azienda locale di comunicazione che sponsorizza un noto evento ed un noto fabbricato cittadino. Il tutto coordinato dalla portavoce del sindaco.
Alla luce di ciò, ci chiediamo se questa si possa chiamare informazione, comunicazione o altro. La legge 150 del 2000, che ha istituito le strutture di Ufficio Stampa e di portavoce recita al comma 3 dell’art. 9 “ L’ufficio stampa è diretto da un coordinatore, che assume la qualifica di capo ufficio stampa, il quale, sulla base delle direttive impartite dall’organo di vertice dell’amministrazione, cura i collegamenti con gli organi di informazione, assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire nelle materie di interesse dell’amministrazione.” Ci sorge spontaneo chiederci come possano ottemperare al meglio queste mansioni, coordinati da una figura come quella del portavoce, che ha una finalità chiaramente politica e non istituzionale come recita la stessa legge all’art. 7 comma 1:
“ L’organo di vertice dell’amministrazione pubblica può essere coadiuvato da un portavoce, anche esterno all’amministrazione, con compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione.”
Ribadiamo la domanda: informazione? Comunicazione? O sarebbe meglio usare un altro sostantivo? Disinformatia?
Un processo informatico e comunicativo serio e trasparente potrebbe coinvolgere le commissioni consiliari di provincia e comune, rappresentanti dei cittadini, non di una parte.
Angelo Storari PpF/M5*