



Alta partecipazione ieri sera all’assemblea di Comacchio, organizzata dal M5S sulla riorganizzazione sanitaria provinciale. Oltre alla delegazione ferrarese, hanno preso la parola i comitati “salva ospedale” di Comacchio, Bondeno, Copparo, comunità che più di altre sono e saranno penalizzate dalla riorganizzazione ospedaliera, dall’impiego di ingenti risorse a Cona e dalla chiusura del Sant’Anna. Gli interventi hanno lamentato l’assenza di trasparenza delle istituzioni nelle scelte compiute e da compiere in materia, oltre alla mancata partecipazione dei cittadini al riordino delle strutture e dei servizi sanitari nel territorio ferrarese. La chiusura, in tempi diversi, degli ospedali Sant’Anna di Ferrara, Borselli di Bondeno, unitamente al drastico ridimensionamento del San Giuseppe di Copparo e del San Camillo di Comacchio, rappresentano uno tsunami per la sanità provinciale.
I servizi che attualmente sono disponibili per le comunità coinvolte, compresi pronto soccorso e gestione delle emergenze, domani saranno tagliati o trasferiti altrove, con enorme disagio dei cittadini, soprattutto anziani. Scarsa fiducia inoltre viene riposta nelle Case per la salute o in altre strutture assimilabili, oltretutto non funzionanti H24.
Chi si sta battendo per una sanità “partecipata, chiede di poter contribuire alle scelte organizzative, di bilancio ed alla definizione delle priorità. Il nuovo ospedale di Cona non può rappresentare il pozzo senza fondo, al quale immolare l’intera provincia, né la giustificazione per fare piazza pulita dei presidi ospedalieri territoriali a favore di mega ospedali, in nome di una generica economia di scala neppure condivisa con chi paga di tasca propria e con la salute! I modelli francese e tedesco vanno in tutt’altra direzione!
In molti interventi poi si è colta la sfiducia nei confronti della conferenza socio-sanitaria, che invece di rappresentare gli interessi dei cittadini (ne fanno parte i sindaci, la Provincia e le due aziende sanitarie), si è ridotta a mera cinghia di trasmissione delle scelte compiute dalla Regione ed eseguite dai direttori delle aziende. E c’è stato pure chi ha sostenuto l’infondatezza della penuria di risorse in Regione, atte a garantire l’equa distribuzione dei servizi e delle strutture nel territorio regionale. I fondi ci sono, ed anche i ticket, recentemente introdotti, si potevano evitare o ridurre!
I comitati hanno deciso di coordinarsi nelle rispettive battaglie in forma stabile e di puntare all’affermazione della neonata Consulta provinciale dei cittadini, come interlocutore delle istituzioni in materia sanitaria. La prossima assemblea si terrà a Copparo o a Bondeno, ed affronterà i contenuti del nuovo PAL (strumento di programmazione territoriale). La Consulta è un organismo senza etichette partitiche, costituita dai cittadini che vogliono determinare il futuro della sanità nella provincia e nei Comuni. Anche il M5S, promotore della serata di Comacchio, non vi farà parte, lasciando il campo ai 15 mila ferraresi, che con la partecipazione al referendum autogestito di aprile scorso hanno detto “no” alla chiusura del Sant’Anna e del pronto soccorso.
Valentino Tavolazzi