



di Valentino Tavolazzi
Tagliani ed il Pd, per bocca del prof. Marattin, replicano con battute da bar (stile Bersani?) ai rilievi argomentati su bilancio e derivato. Questi gli spunti accademici opposti dall’inesperto assessore: «Sono stanco di correggere i suoi (ndr di Tavolazzi)errori visto che continua a intervenire su argomenti che non conosce, perché non si iscrive a qualche corso per evitare figuracce? Vista l’anagrafe, ad esempio, c’è l’Università della Terza Età che offre corsi base di economia» ( vai all’articolo pubblicato da Il Resto del Carlino ) . Forse non era proprio questa la risposta attesa dai cittadini, ai quali sindaco e Pd mettono le mani in tasca con l’aumento dell’addizionale Irpef, dopo aver gettato dalla finestra oltre 2 milioni in due anni per il derivato, mezzo milione per consumi e perdite di acqua negli edifici comunali e 16 milioni per il crollo del titolo Hera! Cogliendo la sollecitazione di Marattin, forse davvero uno scambio di ruoli alla pari, tra lui ed un docente dell’Università della Terza Età, potrebbe giovare ai conti del Comune!
Riguardo alla perdita di 16 milioni nella Holding, il professore replica così: «La svalutazione del titolo Hera non è obbligata e comunque non andrebbe tarata sul valore odierno di Borsa, ma sulla media mobile degli ultimi mesi». Tradotto: la perdita c’è, non siamo obbligati a dirlo e la calcoliamo come ci pare! E’ insopportabile l’arroganza di chi non intende, se non lo obbliga la legge, rendere conto a chi gli paga lo stipendio. E con la stessa onestà intellettuale di un politicante di professione, spaccia per “valore odierno di borsa”, criterio del tutto assente dai nostri rilievi, il “target price” utilizzato dal collegio sindacale della Holding e stimato periodicamente da analisti finanziari indipendenti. Tutto questo per non dichiarare alla città a quanto ammonta l’ingente perdita!
Riguardo al debito, tra i più alti in regione, Marattin dichiara: «La sua (ndr di Tavolazzi) brillante ricetta per abbattere il debito le azioni di Hera, sarebbe costa(ta) ai ferraresi 263mila euro. Nel frattempo il debito lo abbiamo abbattuto lo stesso, e di quasi 36 milioni in trenta mesi, e lui non riesce a darsi pace». I revisori dei conti, che hanno il compito di controllarli, danno altri numeri. Il bilancio preventivo 2011 (relazione dei revisori) evidenzia un debito residuo al 1.1.09 di 166,4 milioni, al 1.1.10 di 162 milioni, al 1.1.11 di 152 milioni, per scendere al 1.1.12 a 139 milioni (posto che nell’anno in corso non si accendano nuovi mutui, né se ne estinguano anticipatamente). La diminuzione del debito vale 27,4 milioni in tre anni, non “36 in trenta mesi”! Un risultato di cui non andare fieri, visto che con le sole rate di mutuo, nel triennio 2009-11, si sono rimborsati complessivi 37 milioni. Il debito è diminuito meno (27,4 contro 37) a causa di nuovi debiti per circa 7 milioni nel 2009 e 2 milioni nel 2010. Dunque la cura miracolosa di Marattin consisterebbe nel pagare regolarmente le rate di mutuo e non fare nuovi debiti! Ci chiediamo come sarebbe possibile fare meno!
Riguardo alla proposta Ppf di vendere le azioni Hera per abbattere il debito (ogni dieci milioni costa ai cittadini oltre 1 milione l’anno!), solo i conti sbagliati di Marattin (come è noto considera gli interessi ma non la quota capitale!), ne contestano la convenienza. Persino Modena, che ha un debito bassissimo, ha venduto le azioni. Oltretutto Tagliani ed il Pd, per aver perso il treno della vendita, quando noi chiedevamo di prenderlo, sono responsabili dell’ingente perdita causata dal crollo del titolo Hera! Riguardo ai 263 mila euro sventolati come prova da Marattin, ci chiediamo da quale pallottoliere siano scaturiti! Forse lo stesso utilizzato per contrarre il brillante derivato generatore di perdite?
Infine la geniale operazione di finanza creativa. Il professore dichiara: «stiamo lavorando ad una soluzione diversa da quella che lui (ndr Tavolazzi) ci intima ora, dicendo di pagare la penale e basta, in modo da produrre benefici ai ferraresi e non ulteriori costi». Marattin pronuncia un “ora” di troppo: come tutti i ferraresi sanno è dal 2008, i totale solitudine, che chiediamo di chiudere l’operazione. Poi, come avremmo potuto chiedere di pagare la penale (mai accaduto!) se di essa non vi è traccia alcuna nel contratto del 2005? Avrà di nuovo letto male il giovane assessore, o esiste un allegato contrattuale segreto che la prevede? E’ questa la trasparenza che i partiti della maggioranza intendono offrire ai cittadini nel bilancio 2012?
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento Cinquestelle