



I sondaggi di estense.com
Ballottaggio!!! È quello che chiede a gran voce la maggioranza dei nostri lettori che ha risposto alla domanda “Elezioni amministrative a Ferrara: si andrà il ballottaggio?”. Il sondaggio proposto da Estense.com la scorsa settimana ha visto 475 voti. Di questi i “sì” sono stati 370, ben il 77,9% del totale, mentre i “no” si sono fermati a 87 (18,3%). Appena 18 (il 3,8%) i “non so”.
Se le percentuali sono state così nette, altrettanto non si può dire dei commenti dei lettori, che si rincorrono in critiche più o meno velate ad amministrazioni, partiti e schieramenti. Se gli interventi vanno in differenti direzioni a seconda del credo politico o del livello di delusione personale, per tutti emerge comunque un senso di disillusione per quella che è vista come una “casta” lontana dai cittadini.
Leggere per credere. Il primo post è quello di Fabio B., che alla domanda relativa alla possibilità di ballottaggio si limita a rispondere con un lapidario “LO SPERO!!!!”. Stessa speranza – anzi una certezza – per Gian Luca Amaroli: “Si andrà eccome al ballottaggio, quindi le opposte fazioni e coalizioni si ricompatteranno per potersi reciprocamente affermare. Allora, mi domando, non si potevano accordarsi prima, secondo programmi e strategie politiche collegiali, per una maggiore chiarezza e minore dispersione chiarezza per il cittadino?”.
Non è della stessa opinione Frangiu, che si chiede “perché si dovrebbe andare al ballottaggio? Ferrara non può dimenticare i martiri del Castello anche se questa ultima amministrazione non ha saputo rilanciare la città per no dire altro”.
Torna sull’eccidio fascista del ’43 per fare un paragone un po’ azzardato con il presente Vecchio_P, per il quale “I martiri del Castello, caro Frangiu, li hanno accoppati in fretta a raffiche di mitra. Quelli del Doro, anche loro a raffiche, li hanno prima lungamente torturati e imprigionati. In un caso e nell’altro prevaricava un sistema di potere con la forza delle armi. Oggi prevarica un sistema di potere con la forza del potere stesso. Cambiano i modi, ma la storia si ripete. Erano in pochi a reagire nel 43-44, speriamo che non siano in pochi fra un mese”.
Il rimando ai martiri della libertà riemerge nel post di Ughetto degli Uberti che afferma come “Mi piacerebbe venisse identificato nel DNA di coloro che ci hanno governato nell’ultimo decennio anche un tratto brevissimo, diciamo un trilionesimo, in comune con coloro che si fecero uccidere davanti al Castello”.
Le critiche valgono anche per l’altra parte dell’emiciclo. Fazio, scrive che “La destra è pure Casta, da anni silente e compromessa. Votiamo dei civici che da anni si battono in prima linea tra la gente, senza esporre faccioni e slogan muti, la politica torni ai cittadini, ora una vera alternativa c’è e possiamo Cambiare la Prospettiva”.
Un altro “deluso” è Diego: “Mi chiedo proprio come si faccia a non vedere dove a che livello sono riusciti a portare la nostra provincia, è proprio vera la barzelletta dell’elefante che vola. Sono convinto che il problema più grosso in provincia siano le migliaia di anziani che vivono senza mai spostarsi da una provincia all’altra e notare cosi le differenze economiche, strutturali ecc.
Quelli non cambieranno mai, sono convinti che l’Italia sia tutta cosi, specie se guardano Rai 3, ma si può essere cosi ottusi!!!”.
Ritorna al quesito iniziale Gianni che si chiede “Ballottaggio perché? qualcuno ha sentito le proposte della destra? Apertura centro storico alle auto, parcheggi ovunque, circonvallazione nel parco urbano ecc… Anche se a sinistra non ci fosse nessuno meglio comunque di questa porcheria!!”.
Gli risponde subito Ezechiele: “ballottaggio perché c’è il pipìeffe (progetto per Ferrara, ndr) che destra non è”. È incerto sull’esito del primo turno invece Abc: “Ballottaggio non so, ma certo con questa “sinistra” ci aspetterebbero altri 5 anni di navigazione a vista, senza reale progettualità, sull’onda di decisioni improvvide e spesso prese altrove. Non è più sufficiente votare sinistra solo per impedire che governi la destra, che pure giustamente temiamo, ci vuole un progetto nuovo, che modifichi i meccanismi alla base del nostro sistema sociale e produttivo”.
Di tutt’altro avviso Alby che incita “spostiamoci a destra che questa sinistra non ci rappresenta. AVANTI!”.
Chiude la serie di interventi con una speranza di cambiamento Def: “No, la destra no, come dice Gianni, ha proposte inaccettabili. Facce davvero nuove alla politica, ci vogliono”.