



Tagliani, durante l’odierna discussione in consiglio comunale sull’estinzione dei debiti Dexia, con il ricavato della svendita delle azioni Hera, ha dichiarato che Ppf avvelena l’acqua trasparente che esce dai suoi pozzi e che al massimo egli può portare il cavallo alla fonte, ma non può obbligarlo a bere l’acqua. Informo Tagliani, qualora non se ne fosse accorto, che Ppf non è uno dei cavalli, numerosi anche tra i gruppi di opposizione, che acriticamente si fanno condurre alla sua fonte. E per fortuna! Una città senza opposizione è morta, come la democrazia da troppo tempo in mano al potere di pochi “eletti”. Se un cittadino comune oggi avesse assistito ai lavori del consiglio, non avrebbe capito chi è maggioranza e chi è opposizione. Tranne eccezioni. Il sindaco, in evidente difficoltà nel suo partito, sa che Ppf non avvelena i pozzi.
Al contrario tenta da anni di arginare i danni del Palazzo. Il pozzo di Tagliani perde liquido che trasporta frutti avvelenati come il derivato Dexia, azzerato tardi e male, il campo fotovoltaico Turra/Hera/Spal, foriero di profitti per tutti fuorché per squadra e cittadini, la causa Lageder, la svendita delle reti gas, le multe a raffica del Musa. Il liquido più imbevibile della fonte Tagliani è lo scippo dell’ospedale storico alla sua città. E per questo sarà ricordato!
Ppf non avvelena i pozzi perché sono già avvelenati. Noi studiamo, critichiamo, denunciamo, proponiamo alternative. Facciamo ciò che deve fare un’opposizione seria e responsabile, ciò che ci chiedono gli elettori. Amiamo la nostra città, ne vediamo un futuro diverso dal presente. Abbiamo un progetto che raccontiamo da anni, anche a sindaco e Pd, inutilmente o quasi. Per questo siamo preoccupati da ciò che esce dai pozzi dell’avvocato. Dal 2008 critichiamo l’operato dell’amministrazione, documentando e proponendo soluzioni alternative. Mai siamo stati smentiti. Abbiamo fatto chiudere il derivato e vendere le azioni Hera. Abbiamo fatto estinguere i debiti. Il Pd non ha mai utilizzato questa nostra spinta politica, né il suo potenziale di stimolo e confronto. Ha sempre combattuto da avversario egemone, alternando cecità e arroganza a protervia. Sempre ha negato la validità delle nostre proposte. Spesso ha preferito al confronto di merito il fango e la menzogna. Il sindaco si è prestato a questo gioco, più volte da noi definito di “nanismo politico e pochezza umana”. Non hanno pensato al bene della città, la sola strada che avrebbe fatto recuperare consenso perso nella pervicace difesa del fortino (il sistema di potere politico-economico, istituzionale, sindacale, con infiltrazioni nelle partecipate e nei settori economici attigui, che spesso tirano i fili).
L’avvocato ha portato cavalli scodinzolanti alla fonte, invece di disinquinare la falda, anche fuor di metafora (quadrante est). Invece di fare politiche per il lavoro, pretendere un presidio ospedaliero in città, puntare allo spegnimento dell’inceneritore, rispedire al mittente il raddoppio del teleriscaldamento con annessa bufala geotermica. A Imola Hera concede il distacco (obbligatorio) a famiglie richiedenti ed il collegamento alla rete gas. Ora i fatti ci danno ragione. Anche Tagliani in verità valida le nostre posizioni. Infatti, dopo aver tracciato la linea del Piave nel 2011 (No alla vendita di azioni Hera, No estinzione del debito, No chiusura anticipata del derivato), egli ora innesta bruscamente la retromarcia, costretto a fare quanto Ppf chiedeva e di cui aveva negato la validità. Media e cittadini si rendono conto della contraddizione e si domandano perché. Le scuse ai ferraresi e risposte molto esaurienti potrebbero costituire, in prossimità delle elezioni, la sola acqua trasparente da offrire ai cittadini da parte del Pd.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale
Progetto per Ferrara
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