



Pubblicata dalla Nuova Ferrara Martedi 11/10/2011
Gentile Marcella Zappaterra, sono lieto che il mio articolo le abbia dato l’opportunità di spiegare ai cittadini il funzionamento dei tutor e le ragioni che stanno all’origine della loro installazione. Forse così accetteranno di buon grado multe vessatorie e altre persecuzioni. O forse sapranno meglio per chi votare alle prossime elezioni. Non potrò essere il 12 ottobre alla commemorazione del suo dipendente deceduto in un incidente stradale. Ma non sarei comunque venuto ad un evento che mi sembra prendere in ostaggio il dolore di una famiglia per fare la propaganda del suo sistema di sicurezza stradale. Mi lasci anche dire che trovo francamente sinistro l’amalgama che lei fa fra incidente stradale e morte sul lavoro. E’ anche con queste malevole commistioni che voi politici finite per segare lentamente il ramo su cui state seduti.
Nel mio articolo ( Un tutor per lepri e trattori pag. 1 , continua pag. 33 ) non ho mai messo in discussione l’esigenza di sicurezza delle nostre strade e da automobilista (mai multato!) di lunghissime percorrenze so bene che la velocità non fa guadagnare tempo. Ci sono però modi più civili e meno punitivi per contenerla. In un mio precedente articolo cui lei non ha voluto rispondere (forse perché in quello non parlavo di elezioni?), elencavo gli strumenti usati in paesi migliori del nostro, come le rotatorie, i rialzi e i restringimenti della carreggiata, le piste ciclabili protette, le aiuole, la separazione delle carreggiate con file di alberi. Tutte opere che migliorano il territorio assieme alla sicurezza. Non mi venga a dire che non ci sono soldi per questo. E’ un argomento troppo facile, che giustifica troppe cose. Se davvero non avete soldi, dichiarate bancarotta e chiudete la Provincia. Forse non ce ne accorgeremo neanche. La verità è che è più facile installare tutor che avere una lungimirante politica di gestione del territorio, dei trasporti e della rete stradale, integrata con quella di altre provincie e regioni e con lo Stato. La verità è che la sua come altre amministrazioni agiscono in ogni settore per parare i colpi, senza una vera programmazione. La verità è che interi comuni contano sulle entrate delle multe per far quadrare i loro bilanci. Il risultato, come ho già più volte scritto, è che il cittadino perde ogni rispetto e fiducia nei confronti del politico. E a tutto questo va aggiunta l’insofferenza che ciascuno di noi ormai prova per la polizia urbana, che sopporta l’onere più pesante di dover estorcere soldi al cittadino. Non abbiamo più nessuna fiducia in un vigile e se ne vediamo uno avvicinarsi, ci aspettiamo solo grane. Lei che vive nella politica, si rende conto del danno immenso che reca questa disaffezione a tutta la nostra società? Nella sua lettera lei sembra poi annoverarmi nel numero dei furbetti che non rispettano le regole della società. Molto di più, e molto più responsabilmente, io contesto le regole che reputo ingiuste. Lo diceva già Macchiavelli che primo dovere civico del cittadino è contestare l’ingiustizia della sua città. E qui colgo l’occasione per spiegarle il mio concetto di libertà, che da quanto lei dice, sembra sfuggirle. Io sono per la libertà che si ferma dove comincia quella dell’altro, dove ognuno è responsabile delle proprie azioni e paga per i propri errori, dove vige la regola ma è il buon senso a guidarla.
Diego Marani
Leggi la risposta all’articolo di Diego Marani
STRADE SICURE SCHERZARE E’ FUORI LUOGO pag 1
Replica della Zappaterra a Marani
La Nuova Ferrara del 12/10/2011
TUTOR NON E’ UN’ANOMALIA TUTTA ITALIANA