26 Ago, 2009
Il Comitato acqua pubblica chiede coerenza sul laboratorio
Inserito da: PpF In: Servizi pubblici




Articolo pubblicato da estense.com
Fiorentini: ”Il Pd ridia alle istituzioni il valore che meritano”
Proprio nel giorno in cui nel chiuso del municipio si discute del consiglio straordinario sul laboratorio di analisi acque di Hera e all’aperto della festa de Pd di Pontelagoscuro, in occasione del dibattito sul ciclo idrico, verranno distribuiti volantini contro la decisione di trasferire la struttura a Sasso Marconi, il Comitato acqua pubblica brinda alle 650 firme raccolte dalla petizione on line e prepara altre iniziative per scombussolare i piani della multiutility.
A cominciare dalla richiesta di incontro con tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale. “Ci inseriamo in un percorso avviato da Hera due anni fa e che sembra doversi concludere il 7 settembre – spiega il portavoce Davide Scaglianti, referente ferrarese di rete Lilliput -. Dismettere il laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro significa portare via da Ferrara una struttura che è al centro del nostro progetto di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. Si tratta di una struttura all’avanguardia, con personale altamente qualificato. Stiamo assistendo a uno scippo nei confronti dei cittadini”.
A dirlo, oltre a Lilliput, sono anche i rappresentanti di Comunità Emmaus, FP Cgil, Grilli Estensi, Legambiente, Medicina Democratica, Wwf, Italia dei valori, Rifondazione- Comunisti Italiani, Verdi, tutte sigle e partiti che hanno aderito al Comitato. Con loro anche Progetto per Ferrara, che non rientra tra i membri del comitato ma ha sottoscritto l’appello della “Fabbrica dell’acqua”.
Non si tratta solo di una faccenda di comodità. IL problema è il trasporto e il tempo – entra nel dettaglio Giuliano Mascellani, responsabile del laboratorio acque per dieci anni -. I campioni di acqua verranno trasferiti da Ferrara a Sasso Marconi in autostrada. Ci vorrà almeno un’ora. È chiaro che l’analisi fatta in loco impiegherebbe minor tempo per trovare eventuali inquinanti”. E non servono a placare gli animi bollenti dei componenti del comitato nemmeno le dichiarazioni rassicuranti di Chiarini.
“Quanto alle analisi on line – chiarisce a questo proposito Mascellani -, si tratta di strumenti che necessitano di continua manutenzione e taratura. In caso di acqua alta del Po, quando aumentano sporcizia e torbidità, i rilevatori vanno in crisi e non riescono a fornire i dati richiesti”. A Ferrara poi “rimarranno due persone per eseguire i campionamenti – continua l’esperto -. Ora i controlli sono fatti il sabato e la domenica. successivamente Hera potrebbe far eseguire le analisi a ditte esterne che potrebbero non avere tutte le conoscenze necessarie o quantomeno non paragonabili a quelle di chi ci lavora da dieci anni. In questi casi si gioca sulla prevenzione e non sul correre ai ripari. un domani potrebbe avvenire il contrario”.
Se allora il piano di razionalizzazione verrà sicuramente incontro alle esigenze interne di Hera, non pare che il trasferimento possa giovare alla collettività. Perché allora – si chiede il comitato – avvallare la decisione dell’azienda di servizi senza opporsi? Fino a tre mesi fa tutti sembravano contrari allo smantellamento: giunta, sindaco e consiglio comunale precedenti si espressero chiaramente in questo senso. Ora invece qualcosa è cambiato. “Eppure la maggioranza è la stessa di oggi – fa notare Scaglianti -. Addirittura alcuni consiglieri sono gli stessi della passata legislatura. Chiediamo coerenza”. Richiesta che il portavoce gira anche all’attuale primo cittadino: “Tagliani nell’accordo pre-elettorale firmato con Irene Bregola (dove si parlava di “accoglimento delle istanze già votate dal consiglio comunale di Ferrara sull’acqua quale diritto e bene pubblico”) si disse disposto a investire sulla qualità dell’acqua garantita dal laboratorio di Pontelagoscuro, mentre oggi…”.
“Non si tratta solo di una battaglia ecologica, ma anche politica”, sottolinea Marzia Marchi di Legambiente, che ricorda come “Tagliani allora era vicesindaco e seguì direttamente la fusione per incorporazione di Agea in Hera. In quell’occasione disse che avremmo avuto un controllo sull’azienda grazie all’amministratore delegato ferrarese e che Hera sarebbe sempre rimasta pubblica. E invece Ferrara è la cenerentola in regione, che si fa portare via le strutture di prestigio senza nemmeno un grazie”.
“Non stiamo parlando del colore degli autobus, ma dell’acqua che esce dai nostri rubinetti – aggiunge Leonardo Fiorentini dei Verdi -. Il consiglio comunale straordinario che si farà a breve dovrebbe servire al maggior partito di maggioranza per prendere atto che il suo tentativo di governo all’interno di Hera è fallito. Il Pd ridia alle istituzioni il valore che meritano”.
Interviene anche Raffaele Colavecchi per garantire che l’Italia dei Valori non sarà succube del Pd e fa notare come questa decisione di Hera “vada contro la pubblicizzazione dell’acqua in vista della scadenza del contratto”. Quanto al passaggio in consiglio e al conseguente voto: “vedremo la mozione, chi la presenterà e cosa dirà”.
Sul punto Irene Bregola (Prc-Pdci), che aveva avanzato la proposta di un documento unitario, si auspica di “trovare domani (oggi, ndr) la possibilità di arrivare a un accordo nel quale si riconosca tutto il consiglio”.