



Lettera pubblicata su estense.com
di Roberto Zambelli
Egregio direttore,
leggo oggi su La Nuova Ferrara l’intervento di Marattin (Pd) e il cui incipit è: “Crisi, possibile ripresa, ruolo della politica ferrarese per sostenere l’occupazione: ecco che ne pensa Luigi Marattin, responsabile Economia della segretaria provinciale del Pd.” Tralascio, ma credo che non mancherà occasione di ritornarci sopra, ogni commento sulla struttura complessiva delle considerazioni di Marattin per soffermarmi sull’ultima parte che, mi scusi, riporto integralmente:b“La grande città. L’Emilia Romagna ha 4 milioni di abitanti, un terzo di Londra, meno della metà della sola Manhattan a New York, un quartiere di Shangai.
Dobbiamo cominciare a pensare alla nostra Regione come ad un’unica città. Questo ha implicazioni nella logistica, nei trasporti, nei servizi pubblici, nel sistema fieristico. E aiuta anche a capire perché non dobbiamo gridare allo scandalo se ci tolgono il laboratorio delle acque dal cortile di casa, a condizione che la qualità del servizio venga preservata e accresciuta. Quanto mi piacerebbe che la campagna elettorale per le regionali del 2010 parlasse di questa grande città, e non solo di chi va a fare il consigliere regionale o se sono più tutelati i bersaniani o i franceschiniani.”
Illuminante! Ora, sotto questa nuova luce comprendo la desolante inespressività di tutti i Consiglieri Comunali del Pd durante il consiglio del 31 agosto 2009 che sembrava significare: perché stiamo qui a perdere tempo per discutere sul nostro cortile di casa quando in mente abbiamo l’idea meravigliose della grande città EMRM? Capisco anche il disarmante, sconsolante intervento del Sindaco Tagliani che ha dato corpo e anima alla sua totale dipendenza dalle decisioni Multiutility HERA quasi decretando l’inutilità di organi democraticamente eletti come il Consiglio Comunale che già, tra l’altro, era intervenuto in precedenza contro questa dismissione. Se a questo aggiungiamo che Pd, Sinistra Aperta (nonostante il condivisibile intervento di Civolani in Consiglio) e Idv non hanno sottoscritto la lettera ai sindaci concedenti a HERA il servizio acqua pubblica, proprio sulla necessità di mantenere a Ponte il laboratorio acque, il quadro è completo: il Partito Democratico Ferrarese in sintonia con quello regionale e nazionale ha in mente un progetto di annullamento e svendita di tutte le realtà locali di tutte le diversità che caratterizzano le nostre province, le nostre regioni e la nostra bellissima Italia.
A me piacerebbe che la politica (democratica) incominciasse a parlare con i cittadini, a valorizzarne le diversità culturali tramite il confronto e applicando soluzioni localmente idonee e caratterizzanti e che lasciasse da parte le idee massificanti tipiche delle dittature e delle oligarchie ideologiche. Per dirla volgarmente se potessi scegliere, tra l’Emilia Romagna con i dialetti insegnati anche a scuola e la Grande Città Emilia Romagna non avrei dubbi: sceglierei i dialetti nella speranza che dietro ci vadano anche, con un po’ di sano orgoglio campanilistico, i pinzini, la piadina, le tigelle, le mura di Ferrara, la Ghirlandina di Modena, la bicicletta Ferrarese, i Treponti di Comacchio, le due torri di Bologna, ogni borgo, ogni casolare, ogni sommità di collina, ogni villaggio, ogni rivolo d’acqua, ogni specie faunistica e floreale e ogni altra cosa che ci caratterizza e il cui elenco supererebbe le capacità stesse di un quotidiano. Ferrara non è ancora un vuoto a perdere e per il momento, se abbiamo davvero la capacità di fare politica, partiamo tenendoci il Laboratorio di Ponte con tutte le sue professionalità e il suo imprescindibile legame col territorio, assicurando noi a tutti, e non viceversa, con uno specifico e verificabile capitolato, “che la qualità del servizio” sarà “ preservata e accresciuta.”!
Roberto Zambelli
Nota: E’ ovvio che, se quanto affermato da Marattin è in dissonanza con le linee del Pd, mi aspetto che ci sia una chiara smentita prima di tutto con i fatti.