



di Valerio Tavolazzi
E’ bastata qualche telefonata per ottenere l’informazione che mancava all’assessore all’Ambiente Zadro, al dirigente del settore Ambiente Bassi e al funzionario ai controlli ambientali Dall’Olio, durante la serata di presentazione dei primi risultati del Piano di caratterizzazione del Quadrante Est, in consiglio di circoscrizione 4. Dalla Tabella portata dai tecnici, risultava evidente la quasi totale assenza di valori per il cromo esavalente (16 negativi su 19 rapporti). Nessuno ha saputo dare spiegazioni. Poiché il cromo esavalente è molto tossico e cancerogeno, sia inalato che ingerito (tanto è vero che il limite è di 5 microgrammi/litro) non mi è sembrato un “cavillare in modo patetico” (come recentemente dichiarato dal consigliere del PD Tafuro), così ho personalmente telefonato al laboratorio della sezione di Arpa della Provincia di Ferrara.
Al secondo tentativo mi hanno messo in comunicazione con il responsabile del laboratorio, dott. Luigi Trentini, che mi ha gentilmente spiegato perché ben 16 rapporti di prova effettuati sul percolato prelevato dalle discariche del Quadrante Est, non avessero alcun valore di cromo esavalente, indeterminabile per motivi tecnici.
Il dott. Trentini mi ha confermato che l’unica tecnica adatta allo scopo, a disposizione del laboratorio Arpa, è quella spettrofotometrica, che si basa sulla variazione di colore del provino stesso, al reagire con alcuni elementi chimici.
16 provini, dei 19 campionati dal Comune e consegnati al laboratorio, erano composti da peci così dense e scure, dice il dott. Trentini, che non erano tecnicamente analizzabili secondo questa metodologia. Ecco perché non sono riusciti a determinare un valore di cromo esavalente. Esiste un’altra tecnica possibile per la determinazione della sostanza, ma questo laboratorio Arpa non ha le attrezzature adeguate (speciazione HTlc).
A questo punto, ho altre domande (che mi auguro non rimarranno senza risposta come le prime) che vorrei fare al Comune.
Sono stati pagati i test senza risultato? Se ne faranno altri per ottenere valori attendibili di cromo esavalente o ci teniamo il buco informativo? Non sarebbe meglio se, durante il campionamento, partecipasse sempre anche il laboratorio incaricato di fare le analisi, per prelevare i campioni più adeguati, almeno dal punto di vista tecnico?
Mi sarei aspettato una capacità di rispondere alle domande dei consiglieri più completa ed esaustiva da parte dei tecnici del Comune, e non il solito momento di propaganda per sbandierare il “va tutto bene, gli altri sono solo allarmisti”. A domanda tecnica fatta da comuni consiglieri (io non sono certo un esperto) a tecnici responsabili del procedimento, ritengo sia dovuta una risposta tecnica. Differentemente, per quale altra ragione dovremmo incontrarci?
Qui non va tutto bene. Le peci urlano la presenza di discariche nei pressi di case abitate (e lo sapevamo già). Ci sono molte evidenze passate che l’inquinamento si sia spostato nel tempo (si vedano le relazioni del prof. Gargini del 2008). Se mancano dei risultati nei test nessuno se ne accorge.
Quando il Comune avrà finito i soldi per fare tutti i controlli che ritiene necessari, con o senza risultati, dove troveremo quelli per intervenire con bonifica o altro?
Il Comune, non estraneo a questa vicenda, garantirebbe al cittadino un miglior e più trasparente servizio se mettesse il procedimento di caratterizzazione e bonifica del Quadrante Est e degli altri territori inquinati del Comune di Ferrara, nelle mani della Provincia, così come previsto dal D. Lgs. 152/2006, anche se non obbligatorio per legge; in coerenza agli alti principi di gestione ambientale a cui si ispira la certificazione ISO 14001, da poco ottenuta e tanto pubblicizzata.
Valerio Tavolazzi
Consigliere Circoscrizione 4
Progetto per Ferrara – Movimento 5 stelle