Inviato alla stampa locale ma non pubblicato
di Angelo Storari

Il misfatto è compiuto, il tabù è stato infranto.
Di quel che fu Agea, il figlio del Comune e della città di Ferrara, nulla è rimasto. Ieri in un amplesso contronatura, Hera, novello Edipo, ormai fuori controllo, checchè ne dica il capogruppo del PD, ha consumato il crimine, uccidendo il bene comune, la collettività, il comune inteso come comunità di cittadini. La rete gas, com’era gia avvenuto per la rete del teleriscaldamento, passa nelle mani di un’azienda quotata in borsa, che risponde agli azionisti, che per ora sono a maggioranza pubblica ma saranno, ben presto, a maggioranza privata in virtù dell’evoluzione normativa.
Il neo Sindaco Tagliani ha terminato il lavoro per cui era stato eletto e che aveva iniziato da vice sindaco. Ai cittadini ferraresi non resta nulla, o forse restano solo le ceneri di una generazione politica dalla gestione folle e insipiente della cosa pubblica, Questa è la classe dirigente di un partito del quale di sinistra è rimasto forse solo il nome.
In cinque anni di giunta Sateriale sono stati scialacquati quarantacinque milioni di Euro della prima operazione di inglobamento in Hera e nulla fa presagire che in futuro si farà meglio, anzi.
I ferraresi hanno votato un partito che ha messo in vendita un bene che non era suo, al prezzo tra l’altro deciso dagli acquirenti, un bene costruito con il lavoro dei nostri nonni e di cui i nostri figli non beneficeranno. Il figlio ha ucciso il padre e quella di ieri è stata una tragica giornata, la Caporetto della politica ferrarese.
Una casta politica clientelare e inetta, che da tre generazioni replica se stessa ha generato mostri. ci auguriamo che la storia faccia giustizia.
Angelo Storari
Progetto per Ferrara
Cambia la Prospettiva