



Di Angelo Storari
Lettera pubblicata dalla Nuova Ferrara
Il laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro è un bene comune, pagato negli anni dalle tariffe dei cittadini ferraresi, intesi tra l’altro non solo come città di Ferrara ma come tutto il territorio servito dalla rete acquedottitistica.
Le contraddizioni e i conflitti d’interesse creati a suo tempo con la creazione delle multiutilities quotate in borsa come Hera, esplodono in maniera emblematica in questo caso, fatto emergere agli onori della cronaca grazie a Progetto per Ferrara.
Esaminiamo la questione. Il laboratorio viene chiuso da Hera in quanto rappresenta un costo sul quale, a dire dell’azienda, si possono avere delle economie di gestione. Ammesso e non concesso, questi termini della questione sono considerati da PpF inaccettabili per vari ordini di ragioni.
Innanzi tutto vi sono delle garanzie di tempestività d’intervento che la struttura attuale garantisce che verrebbero meno, tranne nel caso che Hera si doti di un servizio elicotteristico di trasporto delle provette da attivare in caso di blocco della circolazione stradale per incidenti od altro.
In secondo luogo risparmi di gestione in questo od altri ambiti nei quali Hera gestisce il proprio operato commerciale non possono essere i soli criteri di operato di erogazione di un servizio pubblico. Hera chiude un bene pagato da tutti a vantaggio di chi? Degli azionisti, che alla fine sono solo in parte pubblici ed anche tra questi le quote di cui beneficerebbero le nostre tasche restano comunque solo ed unicamente il 2,7 %, ovvero il capitale azionario! Per capirci, di questi eventuali benefici economici derivanti dai risparmi, ne beneficerà al 20% il comune di Bologna!
Pertanto PpF esprime ferma condanna dell’operazione alla quale si opporà in tutte le sedi, con azioni politiche e se necessario di mobilitazione collaborando con tutte le forze che lo vorranno e verso le quali, siano esse sindacati o forze politche, riconosciamo un positivo esternare posizioni affini alle nostre nelle ultime ore.
Sollecitiamo altresì il Sindaco Tagliani, i Sindaci della provincia i cui comuni sono fruitori di questo servizio, la Presidente Zappaterra e le relative giunte ad intraprendere azioni concrete, quali ad esempio, immediata convocazione di un tavolo congiunto, possibilmente con la presenza di Hera, sindacati, istituzioni, associazioni consumatori e forze politche, sul quale confrontarsi sul tema e valutare proposte alternative (e valutare seriamente l’acquisizione da parte del Comune del laboratorio e del personale, con relativo storno da parte di Hera di quanto attualmente viene pagato dai cittadini per i costi della struttura, al comune stesso a copertura . Una società istituita a tal scopo con soli soci i comuni, o la inglobazione, se giuridicamente possibile, in una delle società pubbliche già esistenti, potrebbe tra l’altro divenire imprenditoriale, erogando il servizio analisi a terzi a fronte di un corrispettivo). Consideriamo inoltre assurdo se non peggio, il profilarsi di un patto scellerato, emerso da qualche parte, che suggerisce l’ipotesi di fare un’equazione cessione reti gas=acquisione laboratorio, sia per l’assurdità in sè che per l’evidente sproporzione dei fattori dell’equazione.
Angelo Storari
Portavoce PpF
Coordinatore Gruppo ambiente e salute PpF