



di Angelo Storari
Il Partito Democratico, che governa la nostra città, (insieme all’Italia dei Valori, portabandiera della TRASPARENZA) si appresta alla prova delle primarie.
Ma da cosa nasce questo partito, quali sono i valori che professa, ma soprattutto, quelli che mette in pratica?
Capire la nostra storia, dove siamo, è fondamentale, se si vuole intraprendere un viaggio e arrivare a destinazione.
Ora, avendo appreso che la giunta ha appena deliberato, cosa che può fare legittimamente, di erogare, in aggiunta alla retribuzione che già percepisce, un assegno ad personam di 20 mila euro annuali alla portavoce del Sindaco (costo per la collettività 25 mila euro), ci chiediamo, qui ed ora, nel merito, la necessità, l’opportunità, in questa fase e momento storico ed economico, di un tale provvedimento.
Ci chiediamo, chiediamo agli amministratori, visto che le domande vanno di moda e ci auguriamo piacciano sempre, indipendentemente da colui al quale sono rivolte, se questo sia un anticipo di trasparenza, taglio ai costi, rispetto delle priorità sociali, che il nuovo corso del PD aveva annunciato in campagna elettorale, tramite il Sindaco ed altri rappresentanti illustri del Partito. Francamente non capiamo!
Da un lato si tenta di rimediare alla crisi con tagli secchi alle spese, ai buchi nell’acqua (o meglio Dall’Acqua) veri e propri, come l’Istituzione Castello (soppressa senza battere ciglio dalla provincia, quindi evidentemente inutile), oppure come il “congelamento dell’operazione Ermitage, a fronte di un crollo di presenze turistiche a Ferrara.
Dall’altro si elargiscono aumenti di stipendio, difficilmente motivabili, ad una collaboratrice personale del sindaco, già inquadrata in una categoria medio alta del contratto dipendenti pubblici, mentre restano congelate tutte le altre posizioni (dirigenziali e non) dei dipendenti comunali.
25 mila euro lordi rappresentano un buon stipendio di un impiegato, più del doppio di una pensione superiore a quella di molti anziani cha vanno a mangiare alla mensa della Caritas, dove sono costretti a recarsi anche giovani padri separati, che hanno una retribuzione ancora inferiore e non riescon a sbarcare il lunario pur lavorando.
Tale somma, si badi bene, equivale a circa un terzo del costo delle progressioni di carriera di tutto il personale del Comune di Ferrara per l’anno 2008.
Ci sembrava di aver capito che il Sindaco intendeva rimotivare e riorganizzare la macchina comunale, valorizzando merito, professionalità dei dipendenti, non di una sola dipendente!
Se questo è il metodo PD, diciamo no grazie.
Se questo è il metodo IDV, Laici Riformisti e SA, il no è l’unica espressione che sentiranno uscire dalle bocche di PPF.
Angelo Storari
Portavoce Ppf
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