



di Valentino Tavolazzi
Si lascia intendere alla popolazione che siano iniziati i lavori per la ristrutturazione ed il riutilizzo del complesso di origine mafiosa.
In realtà’ tutto resta in alto mare.
Sono stati eseguiti solo gli interventi necessari per mettere in sicurezza i fabbricati (sbarrati gli accessi) e per evitare danni alle strutture portanti (pompaggio dell’acqua stagnante).
La società’ proprietaria prima di agire attende di saper cosa potrà’ costruire e a chi potrà’ vendere.
Stanno negoziando e Tagliani sicuramente e’ della partita.
Apprendiamo inoltre che nell’ex agea vogliono trasferire gli uffici comunali, ma non sono certi di fare cosa gradita ai cittadini, quindi aspettano dopo le elezioni.
E’ una vera presa in giro dei ferraresi!
Si meriterebbero di arrivare secondi al ballottaggio!
Valentino Tavolazzi
Palaspecchi, barlumi di vita nuova
Sopralluogo di sindaco e assessore nel complesso di via Beethoven
di Marco Zavagli
A una prima occhiata i vetri rotti, i rifiuti sparsi un po’ ovunque, i calcinacci che decorano ogni parete farebbero pensare che nulla è cambiato. Eppure, dopo il sopralluogo compiuto questa mattina dal sindaco Gaetano Sateriale e dall’assessore Raffaele Atti insieme alla stampa, si capisce che il Palazzo degli Specchi ha iniziato la sua nuova vita.
Dopo più di vent’anni dalla sua costruzione il complesso, al centro fin dal suo primo mattone di polemiche politiche e inchieste finanziarie, è passato alla storia recente di Ferrara come l’esempio – secondo molti – della penetrazione mafiosa in regione. Tanto che per molto tempo rimase inutilizzato e inutilizzabile perché posto sotto sequestro.
Ora l’enorme stabile, che conta solo di immobili 48mila metri quadrati, inizia a respirare aria di pulizia. “I primi lavori di manutenzione straordinaria, partiti dopo l’ok dello studio privato che ha eseguito la verifica statica del manufatto, per capire se era in grado di sopportare interventi di ristrutturazione –spiega l’architetto Katia Palisi della società Ferrara 2007, nata dal gruppo Parnasi (che acquistò la struttura negli anni scorsi) per gestire in loco l’opera –, hanno visto una totale disinfestazione dell’area; dopodiché si è passati alla bonifica contro le intrusioni”.
“Sono state saldate e munite di grata metallica 210 porte d’ingresso – aggiunge il geometra Sandro Serantoni – e con Securpol abbiamo messo a punto un impianto di sicurezza e sistemato il perimetro di recinzione. Accanto a questo c’è un presidio diurno con due guardiani e uno notturno con cinque passaggi di ronda”.
In questi giorni sono attivi impianti di pompaggio idrovori per assorbire ed eliminare dalle fondamenta l’acqua piovana accumulata negli anni, che fino ad oggi non è potuta essere smaltita a causa della mancanza di energia elettrica.
Se i risultati di questo primo toccasana sono oggi visibili attraverso il sopralluogo, rimangono ancora tutte da decifrare le caratteristiche dei futuri insediamenti. Quanto alla destinazione d’uso finale, infatti bisognerà attendere il completamento dell’accordo di programma, già previsto nel nuovo Psc. “In base al master plan però – interviene l’assessore Atti – si può premettere il 60% degli spazi dovrebbe essere adibito a uso residenziale e il resto adibito a centro direzionale privato. Gli uffici di Comune e Provincia, per i quali in passato si era pensato a un trasferimento nell’area di via Beethoven, verranno invece in parte collocati nel comparto ex Mof-Darsena. Stiamo facendo indagini di mercato per capire se la suddivisione può incontrare il favore della domanda, oppure se è necessario valutare un equilibrio diverso”.
Teoricamente – secondo le previsioni iniziali dell’amministrazione – era prevista una parziale demolizione dei fabbricati esistenti, che saranno in prevalenza ristrutturati, mentre il centro sportivo e ricreativo sarà riqualificato e adeguato alle nuove esigenze funzionali, integrando gli impianti sportivi con funzioni di carattere commerciale e di artigianato di servizio coerenti e compatibili.
“Siamo in attesa di conoscere i dettagli del piano particolareggiato – mette le mani avanti l’architetto Palisi -. Partiremo una volta conclusa l’istruttoria del piano particolareggiato”.