



di Valentino Tavolazzi
Nella commissione statuto, riunitasi oggi in Comune, il consigliere Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara, Movimento 5 Stelle, ha proposto di modificare l’art. 10 comma 2 dello statuto, che regola la richiesta di cessazione dalla carica del presidente del consiglio. Attualmente servono due terzi dei componenti del consiglio comunale (27 consiglieri), solamente per presentare la richiesta scritta e consentire la votazione in aula. La cessazione poi scatta con il voto favorevole di almeno due terzi dei consiglieri.
Considerato che la maggioranza dispone di 24 consiglieri, più il sindaco, su 41, il quorum per mettere in discussione il presidente, anche in presenza di fondati e gravi motivi, è attualmente irraggiungibile dall’opposizione, che può contare solo su 16 consiglieri. Dovrebbero giungere in soccorso almeno 11 consiglieri della maggioranza, solo per presentare la richiesta di sfiducia. Di fatto una condizione impossibile da realizzarsi!
Tavolazzi propone di abbassare la soglia prevista per tale richiesta, da 27 a 21 (maggioranza assoluta dei consiglieri), quorum che comprende necessariamente 5 consiglieri di maggioranza, ma almeno non 11! Per evitare poi che la maggioranza da sola (?), avendo i numeri, possa presentare richiesta di cessazione del suo presidente (osservazione avanzata dal Pd in commissione), ancorchè tale ipotesi appaia assai remota (non è mai successo in 60 anni!), il consigliere Ppf ha proposto che la maggioranza di 21 consiglieri comprenda almeno tre eletti nella coalizione opposta a quella del presidente.
Conclusione, il Pd e l’alleato di ferro Idv (ex pigna nella maggioranza) hanno votato contro, Ppf e LR a favore, Pdl, Prc, Fli, Misto si sono astenuti. Il Consiglio comunale dovrà dire l’ultima parola, ma è fin d’ora evidente la scelta del Pd di non modificare regole che blindano il presidente per un’intera consigliatura, privando l’opposizione, più 5 consiglieri di maggioranza, della possibilità di metterlo in discussione, anche per eventuali fondati e gravi motivi. Ed alla luce delle note critiche di Ppf, ma non solo (in un caso è intervenuta anche la Prefettura), su come il presidente Francesco Colaiacovo interpreti il ruolo non garantendo le prerogative della minoranza, tale posizione del Pd e dell’Idv fornisce ai cittadini elementi sufficienti per valutare l’idea di democrazia che essi hanno.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle