



di Valentino Tavolazzi
Diversamente dalla consigliera del Pd Cristina Corazzari, mi astengo da valutazioni sui suoi desideri (ha scritto: “Forse il consigliere Tavolazzi vorrebbe che si innovasse, si decidesse, si organizzasse la città secondo i suoi ritmi, i suoi tempi e i suoi modi”), e mi atterrò al merito. Scrive la consigliera: “Non si dice poi, perché non fa comodo dirlo, che riducendo le fasce da 18 a 16 gli utenti dell’ultimo scaglione, circa 200 famiglie come ci ricorda diligentemente il consigliere Tavolazzi, sostengono un aumento consistente dei costi (27% circa).” Mi spiace per la consigliera, ma non ha interpretato correttamente le tabelle.
Dei 200 iscritti in ultima fascia del trasporto scolastico (la 16° con retta pari a 375,14 euro), 180 appartenevano alla vecchia fascia 18° e pagavano 369,6 euro. Dunque questi (cioè quasi tutti di cui si tratta) hanno subito un aumento del 1,5% e non del 27% circa, come sostenuto dalla medesima.
La consigliera scrive: “Facile dire che la fiscalità generale sostiene i costi dei servizi a domanda individuale dell’Istituzione Scuola. Possiamo far ancora meglio e dire che la collettività sostiene i costi per gli anziani, possiamo continuare sullo stesso filone di ragionamento e dire addirittura che ciascuno di noi si rifiuta di sostenere il costo di ciò che non adopera.”
Forse la consigliera non ha letto bene il mio intervento. La critica non riguarda il fatto che la fiscalità sociale si faccia carico dei ceti meno abbienti, degli anziani, delle famiglie numerose, al contrario ritengo tale politica molto giusta. Non è altrettanto giusto, a mio parere, lo sconto che il Pd fa ai ricchi, con i soldi dei poveri. Forse detto in questo modo risulta più chiaro a Corazzari.
Scrive la consigliera: “che al consigliere Tavolazzi piaccia o no, la determinazione delle rette è, per legge, di esclusiva competenza della Giunta, il Consiglio Comunale non ha alcun diritto di interferire.”
Interferire?
Bell’idea della democrazia quando il tema è la politica sociale! Se anche per i nidi e le materne si fosse modificato il numero delle fasce ISEE, la delibera sarebbe stata portata obbligatoriamente in consiglio. E’ questa la differenza formale, che secondo il Pd terrebbe anche dal punto di vista politico, per sostenere l’esclusione del consiglio comunale dalla decisione su quanto far pagare alle famiglie ferraresi per il servizio nidi e materne? Per Ppf, legge o no, il tema è esclusivamente politico.
Ultima notazione.
E’ vero che il Pd governa perché ha ricevuto il voto dai cittadini. Ci mancherebbe altro!
Suggerirei tuttavia maggiore prudenza nell’approccio al consenso, visto che in cinque anni (2004-2009) la maggioranza ha perso 10 mila di voti nel solo Comune di Ferrara! E qualche altro migliaio lo ha perso nelle regionali 2010.
Valentino Tavolazzi, Consigliere comunale
Progetto per Ferrara, MoVimento 5 Stelle
Cambia la Prospettiva
Intervento della Consigliera Comunale del Pd pubblicato su CronacaComune
La scuola, i trasporti, i CRE, i costi e la loro gestione
di Cristina Corazzari *
È facile parlare avendo la certezza di non dover mettere in pratica quello che si dice, liberi da ogni vincolo di legge e ragionando sempre e solo in linea teorica.
Facile dire che la fiscalità generale sostiene i costi dei servizi a domanda individuale dell’Istituzione Scuola. Possiamo far ancora meglio e dire che la collettività sostiene i costi per gli anziani, possiamo continuare sullo stesso filone di ragionamento e dire addirittura che ciascuno di noi si rifiuta di sostenere il costo di ciò che non adopera. Non è questo, però, lo Stato sociale, non è questo il modello di società che l’Amministrazione ha in mente.
Facciamo alcune precisazioni, giusto per riportare alla realtà i termini della questione.
Il servizio scolastico è un servizio che il Comune è tenuto a fornire per obbligo di legge, per legge dunque i bambini devono essere trasportati nella scuola più vicina. Che poi l’approccio del Comune incentivi l’uso del servizio è tutto da vedere: vorrei ricordare che un abbonamento dell’autobus ATC per studenti costa circa 200 € all’anno, molto meno del nostro trasporto scolastico per le fasce più abbienti e in media con il costo per le fasce di mezzo. Non si dice poi, perché non fa comodo dirlo, che riducendo le fasce da 18 a 16 gli utenti dell’ultimo scaglione, circa 200 famiglie come ci ricorda diligentemente il consigliere Tavolazzi, sostengono un aumento consistente dei costi (27% circa). Non mi sembra che sia un gesto volto a recuperare consenso! Facile dire che si sarebbero potuti raddoppiare i costi a tutti sapendo che non si sarà tenuti a farlo! Il trasporto scolastico è senza dubbio un servizio molto oneroso, ma obbligatorio per l’Amministrazione, che va rivisto anche alla luce del nuovo assetto dell’azienda dei trasporti e tenendo conto del fatto che l’anno prossimo il contratto con la ditta fornitrice del servizio scade.
Per quanto riguarda i Centri Ricreativi Estivi, vale lo stesso discorso, con la differenza che non sono un servizio obbligatorio. Per l’Amministrazione rappresentano un servizio sociale, poiché accolgono soprattutto bambini e ragazzi che non potrebbero permettersi un analogo servizio promosso da privati. Va precisato anche che l’ultima fascia, che paga il 100% del costo, sostiene una spesa assolutamente in media con quella dei campi estivi privati.
Un’ultima considerazione sul nuovo piano tariffario di nidi e materne: che al consigliere Tavolazzi piaccia o no, la determinazione delle rette è, per legge, di esclusiva competenza della Giunta, il Consiglio Comunale non ha alcun diritto di interferire. Durante la commissione di ieri, inoltre, l’Istituzione, la Giunta stessa, i Commissari si sono detti disponibili a continuare gli approfondimenti su questo argomento quando i dati aggiornati saranno disponibili.
Forse il consigliere Tavolazzi vorrebbe che si innovasse, si decidesse, si organizzasse la città secondo i suoi ritmi, i suoi tempi e i suoi modi. Peccato che non sia lui ad aver vinto le elezioni e che questa “maggioranza schiacciante” sia capace di ascoltare e correggersi quando la discussione è proficua e costruttiva, ma sia anche capace di portare avanti le proprie idee, legittimata dal voto dei cittadini.
* – consigliera comunale Pd