25 Ago, 2011
Il trasferimento della risonanza magnetica si tinge di giallo
Inserito da: PpF In: Sanità




Riceviamo e pubblichiamo integralmente, riteniamo interessanti e attendibili la presenza caratterizzante di dettagli non comparsi sulla stampa
Le truppe cammellate scalpitano per partire, i banditori l’hanno gridato ai quattro venti, i bene informati hanno visto con i loro occhi orde di facchini e gru smontare la Risonanza Magnetica dall’ospedale di corso Giovecca, caricarla sui camion e portarla a Cona. Incuriositi siamo andati a vedere come stavano le cose. Accompagnati da un medico del reparto ci ha mostrato che in effetti una parte della Risonanza era stata smontata: il monitor del computer principale non c’era più (ma solo il monitor). È già a Cona? No? Pare che la gabbia magnetica realizzata nell’ambiente che dovrebbe contenere la Risonanza Magnetica, sia stata costruita in modo sbagliato.
La gabbia di Faraday è il sistema che si utilizza per isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico presente al suo esterno.
Non si può smontare l’apparecchiatura fino a quando la gabbia non sia stata adeguata alle necessità.
In attesa che venga riparato l’errore della Gabbia magnetica a Cona, non si può utilizzare la RMN al S. Anna perché manca il monitor.
I ritardi che subiranno i pazienti, per indisponibilità di questo sistema diagnostico ad alta tecnologia, chi li dovrà rimborsare, come saranno quantificati, a chi saranno restituiti e in che modo?
Chi e in che modo pagherà l’errore di realizzazione della gabbia di Faraday?
Addebitare al colpevole il costo di ogni giorno di ricovero in più che i pazienti devono fare per colpa non loro, in attesa di effettuare l’esame di RMN e consegnare ai degenti interessati il ricavato, sarebbe un equo comportamento.
Con determinazione n. 642 del 09/08/2011, l’azienda ospedaliera di Ferrara ha disposto la spesa di Euro 100.800,00 (centomilaottocento,00) per il trasferimento del sistema RMN Achieva Philips da 1,5 Tesla dall’Arcispedale S. Anna di Ferrara al nuovo polo ospedaliero di Fondo Morte.
Fino ad oggi, complessivamente, quanto avrà speso il Comune di Ferrara, per il nuovo polo ospedaliero? E la Provincia? L’Azienda USL? La Regione Emilia Romagna? L’Azienda Ospedale di Ferrara? La FER? Insomma, ci costerà ancora oltre 900.000.000,00 (novecentomilioni) di Euro nei prossimi trent’anni, ma fino ad oggi quanto è costato?
Nella comunicazione precedente relativa a CUP 2000 S.p.A., abbiamo dimostrato con gli atti deliberativi riportati, che sono stati buttati al vento oltre 60.000.000,00 (sessantamilioni) di Euro dei ferraresi, per ottenere servizi che in precedenza erano svolti egregiamente con personale dipendente a costi contenutissimi.
La realizzazione dell’ospedale del Delta (Valle Oppio), chiavi in mano, era prevista in circa 67 miliardi delle vecchie lire, corrispondenti a circa il 50% delle somme impegnate per aderire a CUP 2000 S.p.A., da parte delle due aziende sanitarie ferraresi. L’avevano chiesto i cittadini?
FERMIAMOCI, siamo ancora in tempo. Se ristrutturiamo il S. Anna (e i soldi ci sono), potremo realmente ottenere servizi e prestazioni sanitarie e strumentali migliori, con l’indiscutibile necessità di avere l’ospedale a portata di mano, facendo risparmiare a tutti i ferraresi, ore – giorni – mesi ed anni, per assistere i nostri cari allettati che non riescono a provvedere a loro stessi.
Quanto tempo, denaro e arrabbiature in più, ci costerà andare avanti ed indietro da Cona, per assisterli, per lavarli ed aiutarli nell’alimentazione alla mattina, a mangiare nel pranzo e nella cena?
Corso Giovecca è raggiungibile anche a piedi, … Fondo Morte?
Anche la stampa locale è corresponsabile di questo degrado, con il suo modo di fornire informazioni distorte ed incomplete.
I ferraresi avrebbero dovuto essere protagonisti delle scelte sul loro futuro nell’assistenza sanitaria, invece è evidente che saranno coinvolti, solo nelle “foto ricordo” che ogni giorno pubblica il giornale nei necrologi.
Cordialmente. MF