Da mesi lanciamo appelli per la costruzione a Ferrara di una coalizione di liste civiche che abbiano l’intento comune di offrire una proposta politica alternativa al Pd e a Tagliani, autentici rottamatori della città a favore di Hera e responsabili del suo collasso economico, ambientale, sanitario e democratico. Abbiamo per questo, a fatica, chiuso entrambi gli occhi sulla palese gestione padronale del M5S da parte del duo Grillo-Casaleggio (le espulsioni di questi giorni la confermano se ce n’era bisogno) e sul fallimento politico nazionale del progetto privo di qualsiasi interesse collettivo della Casaleggio ed associati, nella speranza che i gruppi ferraresi, che a quell’operazione aziendale e di potere pur si ispirano, avessero a cuore il bene della città più della loro appartenenza al M5S.
Li vediamo invece ogni giorno scannarsi, nel tentativo di prevalere in una puerile gara tra chi è più fedele, allineato e “degno” del simbolo di proprietà di una persona (non di un movimento), che decide a chi darlo e a chi toglierlo a colpi di lettere di avvocato. Una gara che punta all’uso esclusivo di quel simbolo solo per massimizzare il risultato elettorale, non per risolvere i problemi della città, con programmi e persone tuttora sconosciuti. Una rissa da cortile, con stracci che volano, nella quale gli interessi personali di noti mestatori della politica locale, di portatori d’acqua del Pd e di saltafossi ex Ppf, tutti in cerca di poltrone, di una verginità e/o di una copertura nei gruppi grillini, purtroppo prevalgono sulle nobili aspirazioni di tanti giovani onesti che loro malgrado ne sono coinvolti. Con il risultato manifesto di spaccare il nascituro Movimento pentastellato ferrarese, favorendo casta, Pd e Tagliani.
Avevamo assistito ad operazioni analoghe fin dalle comunali del 2009, quando i Grilli Estensi lavorarono per osteggiare dapprima Progetto per Ferrara, lista certificata Beppe Grillo, poi ostentando inerzia e vuoto politico nelle campagne M5S, in occasione delle regionali 2010 e delle comunali del 2011. Anni di immobilismo e oblio, da parte dei GE, di totale assenza dalle battaglie locali per l’ambiente, la salute, contro l’affarismo del Pd, pur in presenza di una opposizione Ppf da tutti riconosciuta, non privi di loro atteggiamenti ostili nei riguardi del Movimento e loro rappresentanti. Stettero fuori, benchè apertamente invitati, anche dal referendum M5S organizzato da Ppf contro la chiusura del Sant’Anna, cui parteciparono quasi 15 mila ferraresi. Tali fatti oggi sono finalmente confermati nel loro comunicato stampa: “Già dal lontano 2009 scegliemmo di non sostenere politicamente la lista civica di Tavolazzi e, da allora, nulla è mai cambiato!!”
Pur consapevoli di quanto sopra descritto, dopo il risveglio dei GE a seguito della cacciata di Ppf nel 2012, abbiamo ugualmente sperato che i tanti giovani avvicinatisi al Movimento negli ultimi mesi, potessero ribaltare la logica opportunista e fiancheggiatrice del palazzo dei GE, per offrire ai ferraresi una rinnovata spinta al cambiamento, con volti e idee nuovi. Personalmente ho più volte espresso il desiderio di favorire tale processo di rinnovamento con un passo indietro, lasciando libera la scena politica ed offrendo la credibilità conquistata da Ppf in anni di riconosciuta opposizione seria e competente. A fronte di tale sincera e doverosa apertura, oggi prendiamo atto di un comunicato che appartiene alla parte peggiore della politica, quella disposta a calpestare rispetto ed onestà intellettuale per un posto al sole, per un simbolo concesso a fronte di pubblica abiura del dissenso e di chi coerentemente lo pratica e lo difende da anni. “I Grilli Estensi non hanno alcuna intenzione di intraprendere nessun tipo di alleanze o strane trattative con una persona che, politicamente arrogante e prepotente, con i suoi comportamenti dannosi e scorretti, ha danneggiato il MoVimento 5 Stelle, determinando la legittima espulsione dal movimento stesso”.
Una dichiarazione disonesta, priva di riferimenti a fatti precisi e da dimostrare, che rivela ai ferraresi il vero volto di una parte del grillismo locale e quanto esso sia disposto ad accettare per la conquista della fiducia del duo Grillo-Casaleggio e per battere sul filo di lana i concorrenti, nella gara per l’accaparramento dello svalutato “patacchino”. Ma pensano davvero, costoro, di corrispondere in questo modo alla domanda di cambiamento che si eleva alta tra gli stessi giovani grillini e nella città? Un risultato di certo l’hanno ottenuto: deludere di nuovo le aspettative di Ppf e degli elettori riguardo al possibile rinnovamento dal basso della politica locale. E a questa constatazione ci adegueremo nelle nostre future iniziative politiche.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
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