



di Valentino Tavolazzi
Lunedì in consiglio comunale Pd, Idv ed alleati, hanno votato contro la proposta di Progetto per Ferrara (votata invece da tutti i gruppi di opposizione, Prc/Pdci, Pdl, Fli, Lega, Iaf), di eliminare la Cosap (tassa/canone sui passi carrai) per quelli cosiddetti a raso, i cui proprietari non abbiano fatto esplicita richiesta di concessione del divieto di sosta. Questi cittadini pagano la Cosap, pur non rientrando, i loro accessi, nella definizione del codice della strada di passo carraio e pur non avendo essi richiesto il segnale di divieto di sosta. Grazie al voto contrario della maggioranza tali cittadini hanno visto sfumare la possibilità di ottenere giustizia, potendo solamente ricorrere onerosamente al giudice, peraltro già gravato da decine di cause al riguardo.
Sulla legittimità di applicazione della Cosap ai passi carrai a raso senza richiesta di divieto di sosta, ci sono molte ombre. Diverse sentenze, anche di cassazione, ne sanciscono l’inapplicabilità nel caso specifico. Il problema tuttavia non è giuridico, ma esclusivamente politico. L’applicazione della Cosap non è obbligatoria, i Comuni possono applicarla dotandosi di un regolamento. Sono numerose le città che, nel dubbio sull’equità della gabella, hanno già provveduto a modificare i propri regolamenti di occupazione del suolo pubblico, scegliendo di non tassare i passi carrai a raso, per i quali non sia stata richiesta la concessione del divieto di sosta (ad esempio Lecce e Genova). E’ un fatto di giustizia e di equità verso i cittadini, che imporrebbe a tutte le amministrazioni responsabili di non nascondersi dietro cavilli giuridici.
Lo stop dato dal Pd alla modifica del regolamento è arrivato dopo il goffo tentativo di togliersi dall’imbarazzo del voto, a seguito dell’assist del capogruppo del Fli Enrico Brandani, che aveva proposto il ritiro della risoluzione (e quella di Iaf), a fronte della disponibilità del sindaco a portare in apposita commissione il tema. Nei fatti un rinvio. Ppf non ha ritirato la propria proposta, poiché essa impegna il sindaco e la giunta a modificare il regolamento, dunque non è in conflitto con la proposta del Fli. In altri termini Ppf ha chiesto alla maggioranza l’espressione di una volontà politica, che in quanto tale non necessita di alcun approfondimento tecnico sulla legittimità della Cosap.
La risoluzione Ppf, oltretutto, era stata presentata in consiglio il 17 scorso, ben due settimane prima della discussione di lunedì. E’ pertanto evidente che se il Pd e gli alleati avessero voluto proporre emendamenti o risoluzioni alternative, avrebbero potuto farlo disponendo, come è noto, di 24 consiglieri tutt’altro che ammazzati di lavoro. In verità l’affossamento della proposta Ppf è la prova della volontà politica di perseverare nella vessazione dei cittadini con una gabella iniqua.
Ancora una volta i partiti della maggioranza hanno perso l’occasione di fare la cosa giusta per la città, benché proposta e votata da tutti i gruppi di opposizione in consiglio comunale. Dimostrazione questa che i noiosi richiami della maggioranza alla collaborazione, sono del tutto finti e strumentali. Il palazzo in verità non si smentisce e correrà ai ripari con grave ritardo, come sta accadendo in questi giorni sul bilancio e relativi tagli.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle