



di Tommaso Mantovani*
Come previsto, il 22 dicembre in consiglio comunale ho assistito all’indecoroso accoppiamento di centro-destra e centro-sinistra. In maniera spudorata, sotto gli occhi di tutti, si sono uniti esattamente come nell’ammucchiata che appoggia il governo Mari-e-Monti..La lista PPF/Movimento5stelle-Beppegrillo.it aveva proposto una forte riduzione dei costi della politica locale, che consisteva nell’azzeramento dei gettoni di presenza per i consiglieri e nel dimezzamento dello stipendio di sindaco ed assessori comunali. Il tutto avrebbe permesso un risparmio di 500.000 euro, per attenuare i tagli operati al sociale, alla cultura e alla difesa dell’ambiente.
Ma le donne e gli uomini di Monti hanno detto no. Finti separati davanti a un assestamento di bilancio presentato da PD e affini, ma che avrebbe potuto essere benissimo di una giunta neoliberista di centro-destra, hanno gettato la maschera e si sono compattati. Su 36 votanti, 30 hanno votato contro. Pd ed ex-compagni e quasi tutto il PDL (ora scisso in tre parti), hanno risposto all’unisono, appena è suonato l’allarme per la casta. Poltrone, poltroncine e sgabelli prima di tutto. Alla faccia delle finte contrapposizioni, le due facce del bipolarismo italiano appartengono alla stessa medaglia. Una medaglia sicuramente non al valore, se non quello monetario del finanziamento pubblico ai partiti…
* Consigliere di Circoscrizione PpF/M5*