



di Tommaso Mantovani
Intervengo mal volentieri sul petrolchimico, perché subito si dice strumentalmente che siamo “contro l’occupazione”. Ma non posso tacere che per la terza volta alcuni abitanti del Barco mi hanno segnalato la presenza di odori insopportabili provenienti dal polo industriale. Sono stati definiti “come di alcol denaturato”, “di gomma bruciata” o “di catrame”, rilevabili in direzione est fino a Focomorto e a Villanova. Purtroppo, come comunicatomi dal dott. L. Gasparini, dei “Medici per l’Ambiente e per la Salute”, sull’inquinamento olfattivo la normativa è molto vaga. Ma questo non significa, ovviamente, che non vi siano emissioni ed immissioni di particelle nell’aria che portano l’odore al nostro naso.
Ma perché questi abitanti si sono rivolti ad un insignificante consigliere di circoscrizione, per segnalare la presenza delle esalazioni? Come operano in questi casi gli organi e le istituzioni preposti alla tutela della salute pubblica? Ad una signora è stato consigliato di cambiare casa…Ma un nuovo acquisto non è fattibile , quando si è in pensione o si è senza lavoro perché si soffre, guarda caso, di MCS (sensibilità chimica multipla). E ancor meno se questa malattia, che a Ferrara presenta il maggior numero di casi in regione, è minimamente riconosciuta come invalidante dal servizio sanitario regionale. Ci sono stati 2 accordi di programma tra enti locali e aziende del petrolchimico, nel 2001 e nel 2008, ma a quanto pare per la sicurezza dei lavoratori e per la tutela ambientale è stato fatto ben poco, se la Procura ha dovuto intervenire recentemente sulle torce di emergenza, concedendo ancora un anno alle aziende per mettersi in regola con le emissioni. Già nel marzo 2010 in circoscrizione 3 ci era stato comunicato che Arpa non ha più una centralina di monitoraggio dell’aria all’interno del polo industriale, perché quella prima presente è risultata obsoleta Forse potrebbero provvedere le aziende interne che hanno utili in attivo, magari invece di dispensare cospicui “premi-produzione”, che stridono con una poco chiara crisi produttiva e con la riduzione del personale. Concludo che questa nota nasce dalla preoccupazione per la salute dei lavoratori e dei cittadini. Soprattutto in un contesto in cui, tra la popolazione del Barco, risultano due clusters (“concentrazioni”) di tumore al polmone superiori alla media. Sono “significativi al 90%”, che in statistica vuol dire che sono molto attendibili, perché rilevati su campioni di diverse centinaia di cittadini.
Tommaso Mantovani Cosigliere Circoscrizione 4
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