



di Comitato Acqua pubblica Ferrara
Dobbiamo purtroppo constatare che il nuovo Sindaco è d’accordo con il piano di Hera, la quale ha deciso la chiusura definitiva del Laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro entro il 7 settembre: al suo posto un semplice presidio con due persone che si occuperanno di logistica e di campionamenti da inviare a Sasso Marconi (70 Km di distanza), con tempi di risposta destinati a dilatarsi rispetto ad oggi, anche a causa di un trasporto su strada soggetto ad imprevisti di ogni tipo (code, incidenti, nebbia. ecc).
Oltre a rilevare un radicale cambiamento di posizione nei confronti della precedente amministrazione, il Comitato acqua pubblica ritiene che la posizione di Tagliani sia in contrasto con il programma elettorale in cui dichiarava : “Sarà inoltre prioritario garantire che la qualità della nostra acqua resti di livello elevato salvaguardando i controlli mirati: dalla fonte alle fasi successive, adeguati supporti conoscitivi per la prevenzione delle emergenze e la conoscenza in tempo reale delle condizioni impiantistiche, assicurate dal laboratorio Analisi acque di Pontelagoscuro.”
Lo stesso dicasi rispetto all’accordo elettorale firmato con Irene Bregola di Rifondazione Comunista ( “…investendo sulla qualità dell’acqua garantita dal Laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro”).Oggi, con grande amarezza, assistiamo invece alla chiusura del Laboratorio e rileviamo che l’opinione pubblica cittadina non è stata messa in condizione di comprendere fino in fondo la gravità di questa decisione, attuata – non a caso – in piena estate. Si tratta di una sconfitta non tanto per noi quanto proprio per la cittadinanza. Noi sosteniamo i che la potabilizzazione dell’acqua deve avvenire nell’ambito di un sistema nel quale si realizzi un ciclo produttivo completo, tale per cui il personale responsabile delle varie fasi di lavorazione operi in stretto contatto e sinergia. Noi consideriamo la Centrale di potabilizzazione di Pontelagoscuro una vera e propria “fabbrica dell’acqua”. Tutti gli stadi di potabilizzazione (e sono parecchi) vengono controllati dal Laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro: i tecnici conoscono ogni fase del processo, sanno quali valori analitici aspettarsi perché tutto funzioni a dovere, sono in grado di valutare anche minimi scostamenti prevenendo l’insorgere di eventuali problemi. E’ una conoscenza fatta di cultura che si acquisisce stando a contatto con la “fabbrica dell’acqua”, e non può essere trasferita a chiunque semplicemente con “procedure operative” come Hera vorrebbe fare. Né questi controlli si possono sostituire con strumenti automatici “on line” che hanno bisogno di continua manutenzione e taratura, e quindi, comunque, della presenza di un tecnico per funzionare in maniera attendibile. Inoltre, in diversi periodi dell’anno, il fiume Po è soggetto a piene, con una conseguente grande variabilità delle sostanze in esso contenute (ad es. elevata torbidità), tale da mandare in crisi i sistemi automatici. Hera vuole sconvolgere il ciclo descritto, costruito sulla prevenzione, concentrando l’attenzione sull’emergenza con controlli ex-post sulla qualità dell’acqua che beviamo!
In questi anni, nonostante la volontà di ridimensionamento di Hera, il laboratorio è sopravvissuto grazie alle decise resistenze messe in atto dai lavoratori, dal nostro Comitato, dalla CGIL, e grazie alle posizioni molto nette assunte dal Consiglio Comunale di Ferrara e dall’ex sindaco Sateriale (che aveva dichiarato la volontà di operare affinchè il laboratorio fosse acquisito dal Comune, indicando l’operazione come compatibile per le risorse del sistema degli enti locali del territorio).
Come “Comitato acqua pubblica Ferrara” chiediamo una reazione adeguata da parte dei partiti della maggioranza che per tre anni ( l’ultimo documento risale all’aprile scorso) hanno difeso con forza e convinzione il mantenimento del laboratorio e alle associazioni, movimenti, forze politiche che condividono la nostra posizione di esprimere il loro dissenso.
Comitato Acqua pubblica Ferrara