



di Paolo Giardini
Il contatore del gas è un oggetto così familiare che il proporne l’immagine può sembrare un’insolenza. Si tratta invece di una precauzione, perché per trasmettere univocamente certi concetti le illustrazioni sono più sicure delle parole, in modo particolare per le categorie affette da scarsa aderenza al mondo reale, come fra i giovanissimi o fra i politici. Il vantaggio di poter evitare malintesi sulla parola “contatore gas” da parte dei politici e loro “clientes” non è trascurabile.I normali lettori, e forse anche qualche amministratore pubblico, sanno che i contatori domestici del gas sono costituiti da apparecchi di misura come quello raffigurato, corredati da accessori, alcuni dei quali qui riportati, e assemblati fra loro. Sono gli equivalenti gas dei contatori elettrici ENEL.
Ce n’è uno per ogni utenza e, come i contatori ENEL, sono di proprietà della Società distributrice. Ce ne sono tanti. Tanti quante le famiglie che hanno una cucina a gas, tanti quante sono le unità immobiliari con riscaldamento a gas (condomini, uffici, negozi, attività diverse, alberghi, ecc.). Solo di nuclei famigliari, in Comune, ce ne sono 65.000. Comprendendo tutto non si arriverà lontano da 100.000 utenti. Moltiplicando questi 100.000 contatori per il costo unitario abbiamo un ordine di grandezza di una parte del costo della rete gas, limitatamente ai contatori di misura.
Cosa costa un contatore del gas completo di accessori? Ce n’è di varie taglie, la G4 raffigurata, adatta alle comuni utenze domestiche, costa di listino 153,00 euro + IVA.
Le due taglie superiori, la G6 e la G10, costano rispettivamente 258,00 e 450,00 euro + IVA. Prezzi che non comprendono movimentazioni, imballi, gestioni, ricarichi, mano d’opera d’assemblaggio componenti e posa in opera, la somma dei quali supera i pur forti sconti che si applicano ai listini, per cui quei prezzi possono essere assunti come prudenziali.
Deduciamo che se a Ferrara fossero installati unicamente piccoli contatori gas da 153 euro, il valore dei contatori comprati da Hera al Comune sarebbe di circa 15.300.000 euro + IVA.
Si può obiettare che il valore di prodotti nuovi non è paragonabile a quello di roba vecchia. E’ così nel libero commercio, non vale per pezzi unici, altrimenti la casa d’aste Cristie’s non sarebbe secolare. Ma la rete comunale gas di Ferrara è unica al mondo. Allora come è stato possibile ad Hera, con una cifra inferiore a 14 Meuro comprare il 60% di TUTTA la rete gas, il cui valore è almeno cento volte superiore a quello dei soli contatori?
Perché un prezzo più simbolico che reale?! Non è neppure una svendita, hanno regalato ad Hera beni municipali con monopolio di servizi annessi, comprato per noi e i nostri discendenti dalle generazioni che ci hanno preceduto! E’ sconvolgente l’irreversibilità del misfatto.
Perché defraudarci di beni e autonomie comunali storiche, conquistate con tanta fatica?!
Paolo Giardini