



Incapaci di motivare il buco milionario del derivato Dexia, dopo averlo difeso per anni, l’avvocato Tagliani ed i “cecchini” del Pd si sono esibiti, per tutta la durata del consiglio comunale di lunedì scorso,nel vergognoso tentativo di “azzoppare” Valentino Tavolazzi, reo di aver portato alla luce lo scandalo, di condurre con Ppf da anni una battaglia per chiudere la disastrosa operazione finanziaria, di averla denunciata insieme alla Lega alla Corte dei Conti. Abbiamo assistito all’ennesimo squallido spettacolo condotto da un sindaco ed una maggioranza allo sbando. Avrebbero potuto chiedere scusa ai ferraresi, hanno invece preferito tendere la solita imboscata a chi da anni li tiene alle corde, con una opposizione senza sconti e nel merito.
La credibilità di questa classe politica è ormai sotto ai tacchi, è rimasta solo la disonestà intellettuale, che induce i figuranti del Pd, al comando dell’avvocato, all’uso della menzogna e del ventilatore di fango. La strategia dell’agguato si avvale anche del lacchè Idv, seduto in consiglio comunale grazie alla rinuncia di chi lo precedeva. Lunedì sono andati in scena i peones privi di pensiero politico, incapaci di capire e prevenire i danni procurati alla città, da un sindaco ex democristiano, amico di Hera, eletto nel 2009 al ballottaggio, dopo aver lasciato sul terreno 10 mila voti. Una classe politica forgiata nella pochezza umana e culturale, che con poca dignità tradisce il mandato elettorale e l’interesse della città. La scena è ormai calcata da figuranti come Balestra, Portaluppi, Merli, ai quali sovente Tagliani affida la parte più umiliante del copione: coprirsi di ridicolo nel patetico tentativo di arrampicarsi sul ghiaccio della vergogna e del fallimento di un’intera generazione di politicanti. La città non é mai stata governata così male. E la colpa naturalmente è di Tavolazzi.
Lo avevano già fatto con il contratto di illuminazione pubblica Hera
http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=8879
http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=9018
http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=9036
e con la scandalosa chiusura del Sant’Anna, che merita un breve richiamo.
Tagliani è uno dei principali responsabili della decisione di raddoppiare Cona e di chiudere il Sant’Anna (gennaio 2000, protocollo Regione, Provincia, Comune). All’epoca era il sindaco ombra.Una scelta vergognosa, fatta sulla pelle dei cittadini, nell’interesse della sanità privata e della speculazione edilizia. Ha scippato agli anziani l’assistenza ospedaliera ed il pronto soccorso in centro storico. A tutti ha imposto l’esodo di massa, per cure in day hospital o in emergenza, presso un “nuovo ospedale” a 10 Km dal centro, iniziato vent’anni fa e costato 500 milioni. Il rispetto che Tagliani ha di se stesso tuttavia non è bastato ad impedirgli di scaricare la responsabilità su Tavolazzi, che nel gennaio 2000 non era in Comune e con Ppf e M5S ha organizzato il referendum autogestito contro la chiusura del Sant’Anna, cui hanno partecipato 15 mila ferraresi. Anche allora Tagliani distribuì menzogne in conferenza stampa, pubblicamente sbugiardate
http://www.cronacacomune.it/index.phtml?d=13218
http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13248
Lunedì è accaduta la stessa cosa sul fallimento del derivato Dexia.
Tagliani è il massimo responsabile della scelta e della gestione dell’operazione. Era sindaco ombra nel marzo 2002 quando fu affidato, senza gara, l’incarico a Dexia di assistere il Comune nella scelta della banca (Dexia stessa). Ha approvato tutti i passaggi dell’operazione e nel novembre 2002 l’ha portata in consiglio comunale. Sprezzante dell’altrui intelligenza, lunedì Tagliani ha tentato di scaricare la responsabilità su Tavolazzi, in quel periodo direttore generale, ma da lui stesso emarginato e tenuto all’oscuro dell’operazione, condotta dalla dirigente Piera Pellegrini, in simbiosi con i vertici politici dell’amministrazione. Se Tagliani avesse un pezzo di carta atto a dimostrare il contrario, lo avrebbe già strillato ai quattro venti! La sua mala fede è più grande della responsabilità di aver bruciato milioni di euro, presi dalle tasche dei cittadini, e di essersi rifiutato di chiudere il derivato quando avrebbe potuto farlo con danni contenuti, preferendo invece pagare 1,5 milioni a Hera per un presunto vecchio debito (discarica Cà Leona, sede del fotovoltaico Spal). Proprio lui, infatti, nel luglio 2001 contribuì ad eliminare il visto del direttore generale nelle determine dei dirigenti, per sottrarle al suo controllo. Nel marzo 2002 lo estromise dalla giunta. Lo cacciò infine nel novembre 2002, prima della delibera sul derivato (i documenti sono a disposizione di chiunque). La parte vergognosa della vicenda è che Tagliani fece pagare ai cittadini l’indennizzo per la revoca anticipata senza giusta causa, previsto dal contratto di assunzione del direttore generale che lui stesso approvò. La Corte dei conti dovrebbe obbligarlo a restituire di tasca propria quei soldi!
In questi comportamenti inqualificabili va ricercata la ragione del crollo di consenso del Pd tra i cittadini, la perdita di importanti Comuni in provincia e la concreta possibilità che nel 2014 arrivi la prima sconfitta a Ferrara, con o senza le costruende alleanze a destra.
Valentino Tavolazzi Consigliere comunale
Progetto per Ferrara
Cambia la Prospettiva