



di Valentino Tavolazzi
La fretta di Tagliani di approvare il POC ha prodotto gravi errori.
Innanzi tutto la scelta di anticipare la delibera degli obiettivi del POC, strada rifiutata dal Comune di Ravenna, non sottrae l’amministrazione dall’obbligo di aver approvato prima il RUE. L’art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione del PSC prescrive che i diritti edificatori delle aree comprese nei Comparti Perequativi di Attuazione, siano definiti dal POC in conformità con le Classi omogenee dei Suoli individuate dal PSC e secondo i criteri definiti nel RUE, strumento urbanistico quest’ultimo, non ancora approvato né adottato dal Consiglio comunale.
In secondo luogo la giunta ha saltato a piè pari la valutazione di impatto ambientale, obbligatoria.
Il Documento degli Obiettivi del POC non è stato sottoposto a VALSAT, in difformità con quanto prescritto dalla norma regionale. Nel quadro conoscitivo del POC si legge: “Per quanto riguarda lo stato dell’ambiente, si fa riferimento al quadro conoscitivo del PSC, come aggiornato in occasione dell’approvazione.” La circolare esplicativa regionale stabilisce: “La legge individua nella procedura di valutazione di sostenibilità dei piani (art.5 – VALSAT) lo strumento per valutare le interazioni e gli impatti delle scelte di pianificazione e mitigarne gli eventuali effetti negativi; lo stesso articolo sancisce di monitorare gli effetti e l’efficacia delle azioni dei piani e redigerne periodici bilanci d’attuazione….A tal scopo l’ente procedente predispone una prima valutazione preventiva del documento preliminare e provvede poi alla sua integrazione nel corso delle successive fasi di elaborazione, fino alla approvazione dello strumento di pianificazione. Gli esiti della valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale sono illustrati in un apposito documento che costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione (art. 5, comma 2)… Dunque non c’è piano senza procedure di VALSAT. I suoi effetti entrano come vincoli, limiti e condizioni per l’attuazione, indirizzi normativi e disposizioni attuative nelle disciplina del Piano.”
La delibera proposta dalla giunta si rifà alla VALSAT del PSC, che tuttavia rimanda alla futura VALSAT del POC per il monitoraggio. Appare dunque obbligatorio per le ragioni suesposte, sottoporre a VALSAT anche gli obiettivi strategici del POC, i diritti edificatori, i diritti compensativi, fissati dal Documento degli Obiettivi.
Inoltre va ricordato che la norma prevede che la VALSAT è sempre dovuta per piani che interessano zone SIC o ZPS, salvo che i piani non interessino piccole zone a livello locale. Direttamente o indirettamente, in modo positivo o negativo, tali zone vengono interessate dalle trasformazioni territoriali introdotte dal POC, per cui si ritiene cautelativo verificare fin dall’inizio se vi siano “incidenze significative” sui tali siti.
A conferma dell’impostazione suesposta, si riporta quanto contenuto al riguardo nel POC del Comune di Ravenna, che dopo aver approvato il PSC nel 2007 ed anche il RUE, ha completato l’iter del POC, ora avviato a Ferrara, approvandolo ed adottandolo in data 21/6/2010: “Si ritiene di sottolineare come anche per il POC la VALSAT abbia costituito un “processo” formativo che ha posto fin dall’inizio gli obiettivi di sostenibilità ambientale fra gli obiettivi di piano ed ha orientato le scelte del POC, in funzione della sostenibilità ambientale delle trasformazioni territoriali”.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S