04 Mar, 2011
La maglia di partenza e di arrivo è sempre il cittadino
Inserito da: PpF In: Servizi pubblici




di Roberto Zambelli
Egregio Dott. Piffanelli, come non concordare con lei su quanto scrive questa mattina sul suo quotidiano: la Società Ferrara Tua non ci compete più ed è, in effetti, Ferraradialtri. Vorrei però attirare la sua attenzione su di una questione sicuramente più ampia e di cui la società Ferrara Tua è solo una delle tante punte di un iceberg che io definisco della democrazia negata in funzione di una presunta scarsa efficienza della gestione pubblica dei beni e dei servizi pubblici. Cosa questa peraltro di solito vera, ma che non annulla il fatto che molto spesso la gestione di queste nuove società, fondazioni, holding ecc. ecc. sia molto peggiore di molte gestioni completamente pubbliche e che in addizione, cosa questa ancor più grave, la pubblica amministrazione, in funzione di questa presunta maggiore efficienza stia deprivando il cittadino di ogni possibile controllo democratico anche futuro sui suoi beni sui servizi che sono nati col contributo economico, e non solo, dei nostri progenitori.
In poche parole questi soloni della privatizzazione fatta a tutti i costi hanno rotto e stanno rompendo il meccanismo alla base di una democrazia che prevede anelli strettamente congiunti ed intersecati: cittadino elettore, rappresentante eletto, organi istituzionali per l’amministrazione della cosa pubblica, la cosa pubblica, i fruitori-utenti che sarebbero sempre i cittadini elettori.
Ecco in questo meccanismo ben oliato che figurativamente corrisponde ad una catena fatta di tanti elementi chiusi ad anello, e in cui la maglia di partenza e di arrivo è sempre il cittadino, la politica ha inserito un elemento di rottura: le società di gestione, che piano piano, ma sempre più, stanno dettando i ritmi della politica stessa e ne fagocitano l’autonomia imbrigliandone per di più la corretta gestione in caso di alternanza al governo della città e/o del paese!
Se vogliamo che Ferrara e l’Italia siano le nostre e non di altri dobbiamo riappropriarci di quello che ci appartiene a partire dalla democrazia con tutti i suoi pregi e i sui difetti e dobbiamo espellere le società di gestione di cui stiamo ogni giorno di più diventando schiavi fino all’impotenza gestionale e di indirizzo che non può che essere politico.
Roberto Zambelli