



http://movimento.napoli.it/5-stelle/la-non-struttura-che-non-ce/806
Si ritiene che il riunirsi per discutere di tematiche inerenti l’organizzazione, la struttura, sia di per sé una costituzione di un’organizzazione, di una struttura, radice di quello che si vuole definire come “partito”.
Ma questo ragionamento nasconde in sé una contraddizione: anche affermare che non ci sono strutture, impone di fatto una struttura. Anche espellere persone dal non-partito, delinea in effetti un contorno entro il quale vigono delle regole e fuori dal quale non hanno più valenza. E le regole sono struttura.
C’è quindi da ragionare sul fatto che non è il concetto di struttura in sé che caratterizza un partito per come lo conosciamo, da cui si vuole costantemente rifuggire, ma il tipo di struttura.
Quella attualmente palesata è una struttura in cui tutti contano come tutti gli altri, tranne uno che conta più di tutti che si rifà a regole interpretate alla bisogna. Legislatore, esecutore e giudice contemporaneamente.
Un nome questa struttura lo ha già, si chiama cesarismo, in una delle sue possibili declinazioni.