01 Set, 2009
La piccola Ferrara dice no al gigante Hera
Inserito da: PpF In: Consiglio comunale|Servizi pubblici




Articolo pubblicato da estense.com
Il consiglio approva il documento contro il trasferimento del laboratorio analisi acque
A parte il ‘dissidente’ Rendine (astenuto perché ritiene strumentale la questione: “i controlli dell’acqua vanno fatti al rubinetto”), il consiglio comunale ha votato all’unanimità (36 voti favorevoli su 37 presenti) il documento congiunto frutto dell’accordo tra maggioranza e opposizione contro il trasferimento del laboratorio acque di Pontelagoscuro a Sasso Marconi.
La decisione di Hera di riorganizzazione dei servizi dei laboratori di analisi delle acque sull’intero territorio regionale, secondo il testo votato nell’assemblea riunita in convocazione straordinaria, potrebbe anzi essere un motivo di rescissione del contratto di concessione. Ma questo non è l’unico aspetto di quella che appare una forte presa di posizione e, come è stato sottolineato in diversi interventi sia da un lato che dall’altro della sala consigliare, soprattutto un conferimento di “un potere d’azione ancora maggiore del sindaco nei confronti della multiutility”.
Il Consiglio ritiene infatti “essenziale la permanenza di un presidio non solo tecnologico, ma anche di personale qualificato, non limitato alle sole operazioni di prelievo e di controllo strumentale, ma finalizzato anche alla tempestiva valutazione del processo così da garantire al massimo grado la tempestività degli interventi nei casi in cui si rilevino eventuali anomalie” e lamenta “una incompleta e tardiva informazione degli organi istituzionali ed in primo luogo una assenza di confronto con la commissione consigliare” in riferimento all’avvio del processo di smantellamento iniziato ad agosto senza che arrivassero adeguati avvisi all’amministrazione comunale.
Per il futuro inoltre si chiede ad ATO6 di “concordare una appendice integrativa al contratto di servizio così da vincolare Hera spa al mantenimento degli impegni assunti con la propria organizzazione” e di “valutare nel prossimo contratto di servizio una modificazione sul punto relativo alla gestione dell’impianto di potabilizzazione nel senso di una minor flessibilità organizzativa degli enti gestori”.
Al sindaco e alla giunta si chiede di incontrare i vertici aziendali al più presto “affinché l’azienda si esprima in proposito ed assuma impegni sia a tutela del personale della Sot”, oltre a “richiedere ad Asl ed Arpa il massimo impegno nell’assicurare i controlli esterni sul processo e ad ATO6 a relazionare periodicamente sull’andamento della riorganizzazione”.
L’esecutivo dovrò poi favorire l’istituzione della commissione per lo statuto affinché “promuova quella modifica dello Statuto medesimo che riconosca l’acqua quale bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente la cui proprietà, gestione ed erogazione costituisca attività di interesse generale priva di rilevanza economica”.
Tagliani dovrà infine “chiedere formalmente ad Hera la sospensione del processo di trasferimento ed adoperarsi per correggere il percorso già avviato di ristrutturazione e a favorire al più presto i necessari ed ulteriori approfondimenti nelle competenti commissioni”.
Dopo gli interventi e le dichiarazioni di voto, nel quale non sono mancate piccole schermaglie tra maggioranza e opposizione, è intervenuto il sindaco dichiarandosi sì “soddisfatto del dibattito di questa sera”, ma anche sorpreso del fatto che, nonostante “Hera ha chiuso gran parte dei laboratori in tutta la regione ma solo nella nostra città si è sentito il bisogno di porre la questione come ordine del giorno di un Consiglio comunale”.
Tagliani si chiede a questo punto se “questo consiglio, che ha affrontato più volte negli anni scorsi, sin dal 2006, il tema del laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro esprimendo giudizi forti e indicazioni ad Hera di preservarlo, può avere un peso maggiore rispetto alla precedente legislatura”.
Per farlo occorre “trasformare gli impegni di Hera nei confronti dei Comuni soci in postille contrattuali, questo per non prendere in giro i cittadini ed avere una forza contrattuale maggiore”, suggerisce il primo cittadino, che ritiene “che vada ripensato il rapporto tra gli enti pubblici e la società Hera perché si possa contare di più, ma in una cornice normativa diversa. In futuro, esaurito il mandato delle Ato, le scelte saranno discusse e decise a livello regionale perché i singoli Comuni non riescono ad avere una forza contrattuale sufficiente. Chiederemo ad Ato e Ausl di intervenire al nostro fianco e cercheremo di ottenere il risultato migliore possibile sulla questione del laboratorio e della qualità della nostra acqua”.