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01 Ago, 2010

La Saga di Cona continua e non si sa quando finirà!

Inserito da: PpF In: Sanità

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di Roberto Zambelli

Leggo sempre con interesse gli articoli e i commenti che riguardano Cona e purtroppo resto sempre amareggiato quando chi dovrebbe realmente informare i cittadini mette in piedi un siparietto senza accettare il reale confronto in un dibattito aperto. Credo di non dire banalità se affermo che il vile coraggio di giocare con la salute della gente ce l’ha chi ancora oggi, dopo 20 anni di torture(non ancora terminate) e di continuo stillicidio di risorse non solo economiche, dice che l’ospedale di Cona sarà (ha capito bene: verbo coniugato al futuro) l’ospedale di livello europeo tecnologicamente più avanzato che possa esistere.

 E’ un vero peccato che nel frattempo in questi 20 e passa anni:

1) l’ospedale nasca già vecchio e ancora non si sappia quando aprirà, in quanto, ad oggi, non è terminato e i dovuti collaudi non sono neppure partiti (se non ricordo male qualcuno ad inizio anno, pure sfottendo,  aveva promesso l’avvio in novembre 2010 – da non credere!);

2) l’ospedale di Cona non rispetti gli standard di classe energetica e forse altri parametri che lo rendono anticato in ogni suo aspetto ancor prima di ospitare il primo paziente;

3) le sale operatorie siano state aggiudicate in appalto solo qualche mese fa e che quindi non sia noto lo stato di avanzamento dei lavori e soprattutto non sia nota la loro reale e funzionale dislocazione logistica;

4) la facoltà di medicina di una delle università più antiche di Italia stia praticamente smantellando anche a causa di questo continuo spostamento in avanti dei termini di apertura;

5) la viabilità minima necessaria e i servizi pubblici per andare a Cona siano inesistenti e, in ogni caso, si dovrà quasi sempre ricorrere al mezzo privato per raggiungere tale sede anche per le minime attività di assistenza ai ricoverati o per le emergenze che di fatto non richiedono il 118. Il danno di tutto questo, se non resterà in città un presidio ospedaliero con i fiocchi con relativo Pronto Soccorso, lo pagheranno i cittadini tutti che per recarsi in valle morta dovranno sempre fare uso di mezzi propri non potendo, tra l’altro, usufruire dei servizi che la città già offre ed incorpora;

6) gli informatori-esperti del PD ancora continuino a fare sedute in dibattiti che volutamente dibattiti non sono;

7) Portaluppi e Ricciardelli consiglieri del PD continuano ad ignorare l’incidenza abitativa di Ferrara città in ogni loro intervento e si ostinano, chissà perché, a non pubblicare le slides che presentano nei loro tour propagandistici come se fossero relative a una questioni personali e riservate;

8) il danno indiretto lo pagheranno i cittadini di Ferrara e l’Università che sarà costretta a ridimensionare se non a chiudere la facoltà di medicina stessa;

9) il 118 andrà riorganizzato (io dico in emergenza) a seconda di come Cona risponderà alle effettive richieste;

10) il costo di tutta l’operazione non è ancora noto e, pur avendo qualche giorno fa io sparato in alto collocandolo sul miliardo di euro e oltre, nessuno mi ha ancora contraddetto semplicemente perché un’eventuale smentita dovrebbe essere precisa e non frutto di una illazione come, di fatto, è la mia. Nonostante questo però c’è qualcuno del PD (consiglieri comunali compresi) che si permette di dire che l’ospedale di Cona, non ancora terminato, costerà (sempre al futuro nonostante i 20 anni) meno di quello di Mestre. (Nota amara: un consigliere comunale del PD si è persino permesso in Consiglio Comunale di irridere i costi di Mestre che sarebbero, secondo voci non meglio specificate, il doppio di quelli dichiarati – Da non credere anche questa!);

11) l’amministrazione pubblica, avendo attivato un Project Financing, non sarà più in grado di operare reali controlli sui servizi no core che quindi saranno erogati in regime di monopolio da parte delle ditte vincitrici di tale appalto in Project Financing;

12) l’ospedale di Cona di fatto nascerà vecchio, raffazzonato e progettato secondo canoni non più attuali con tutte le relative conseguenze sia in termini di mancata funzionalità sia in termini di logistica e di infrastrutture tecnologiche. Un’opera del genere per nascere adeguata doveva avere tempi di gestazione non superiori, tutto compreso, ai 5 o 6 anni e ora ogni adeguamento e modifica apportata in questi 20 anni non potrà che risultare come un intervento posticcio e non congruente. In merito avanzo un ulteriore dubbio: non è che le sale operatorie nascono in qualche modo giustapposte e non integrate con il resto della struttura e quindi tutto tranne che funzionali alla logistica complessiva dell’ospedale e ad un loro agevole uso?

13) ad oggi, 1 agosto 2010, della procedura e gestione del trasloco con conseguente naturale sovrapposizione di periodi di interregno tra l’esistente e quella che sarà la gestione della sanità locale non è dato sapere nulla.

Per cui, essendo evidente che il ciclo di molti punti sopra accennati ancora non è prossimo alla conclusione, il messaggio chiaro è:

1) che Cona vada avanti per la sua strada, ma che, per cortesia non si continui a prendere in giro tutti i cittadini di Ferrara e tutti i cittadini d’Italia che comunque alla fine pagheranno i costi di questo disastro;

2) che se Cona sarà un Ospedale d’eccellenza ben venga, ma per il momento è e resta solo un ammasso di macerie, forse ben organizzate, ma non funzionali allo scopo. Inoltre è in posizione critica anche dal punto di vista sia della gestione delle emergenze sia della protezione civile in caso di catastrofe che, nel caso di Ferrara, è con buona probabilità costituita dall’esondazione del Po;

3) che a Ferrara resti un presidio Ospedaliero degno di tale nome con annesso Pronto Soccorso, Centri di Ricerca, Cliniche Universitarie e ogni altra funzione ritenuta utile allo scopo;

4) che quindi tutta l’area Sant’Anna venga mantenuta al suo attuale uso a destinazione ospedaliero-sanitario-universitaria evitando qualsiasi intervento edilizio speculativo privato.

Roberto Zambelli

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Scaricate il reddito Tavolazzi prima di accettare l'incarico del comune.

Leggi la relazione che l'allora City Manager Valentino Tavolazzi ha scritto al Sindaco, nel 2002.
Scaricala.
Relazione del 2002 sulla piazza "sbrisulona": leggila.


  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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