



di Angelo Storari
“Glasnost … significa letteralmente “pubblicità” nel senso di “dominio pubblico”; tradotta più spesso con “trasparenza”….. utilizzata da Mikhail Gorbačëv, a partire dal 1986, per identificare una nuova attitudine … a discuterne liberamente “in modo trasparente” e criticamente”. Risulta stupefacente il gianismo diffuso della nostra classe politica dominante. In passato attingeva a man bassa, se gli tornava utile, a un diverso modello sociale antitetico al capitalismo.
Oggi, cancellate con un colpo di spugna le radici di una pur nobile tradizione politica, invece di attuare una vera “perestroika”, questa si abbarbica ostinatamente ad una linea politica Maginot da basso impero. Forse in cuor loro temono che il virus della trasparenza provochi la caduta del castello di carta che hanno costruito?
Leggendo in queste ore delle vicende giudiziarie e delle intercettazioni su Area, vorrei rammentare che Progetto per Ferarra/ Movimento 5 Stelle parlava già prima e durante la campagna elettorale del 2009, di alcune questioni che ora come allora balzano agli occhi . In tempi non sospetti parlando di gestione dei rifiuti nel nostro territorio chiedevamo pubblicamente conto della gestione della discarica, usata in maniera distorta per accogliere rifiuti speciali, così come chiedevamo cosa andasse a fare Area negli Emirati, in Senegal o in Costa D’Avorio.
Al di là dei rilievi penali, ciò che risulta sconcertante dalle intercettazioni e dai dialoghi è l’atteggiamento mentale, l’operare in totale dispregio dei cittadini, delle loro vite, delle loro tasse, gestendo fondi pubblici e aziende o enti come una cosa totalmente loro di cui potevano disporre impunemente.
Vediamo poi una reazione confusa e scomposta della presidente della Provincia, dei vertici del partito e di amministratori o ex amministratori. Sul vostro quotidiano non è il giornalista autore del pezzo a definire la provincia, intesa come territorio, vero o meno che sia, una “delle più corrotte d’Italia”, bensì uno degli indagati. Certamente Zappaterra oltre che preoccuparsi della sua immagine, dovrebbe preoccuparsi delle sue responsabilità amministrative che ella stessa tra l’altro cita. Della Provincia in quanto ente chiamato a redigere il piano provinciale dei rifiuti e avendo istituito l’OPR, della presidentessa della Provincia, in quanto tale carica comporta la presidenza di Ato. Inoltre i semplici cittadini come me vorrebbero che rispondesse in merito alle responsabilità politiche della vicenda.
Lamenta di venir intercettata e che si pubblichi una sua conversazione scherzosa con Volpi. Ma Volpi, intercettato ed indagato, da chi era stato messo ad amministrare Area? I Sindaci soci di Area, tutti uomini di partito, avevano o no il compito di vigilare sull’operato di Volpi ed altri personaggi? Ed infine Zappaterra ricopriva o no sino ad alcuni mesi or sono, la carica attualmente occupata da Calvano?
Ci stupisce l’atteggiamento dei vertici del PD su questa vicenda, l’immobilismo silente di Calvano e dei vari ammistratori ed uomini del partito, prima, e ora il tardivo appello alla trasparenza. E’ tardi oggi per le grida manzoniane, dovevano essere fatte in tempi non sospetti.
Certo, capiamo che la trasparenza, per un sistema basato sull’opacità, sia distruttiva. Su Area, se un sindaco dei Comuni soci, un dirigente, qualcuno , anche una sola persona, nelle stanze del potere, anziché considerare le aziende pubbliche (tendenza che ci sembra assai diffusa) una sorta di propaggine clientelare utile per dispensare favori e lavoro (senza concorso) da fabbrica del consenso, avesse preteso trasparenza, se una sola persona avesse alzato la mano facendo domande, come facciamo e avevamo fatto noi, sui bilanci e atti di spesa, non saremmo qui. Come minimo politicamente tutti costoro dovrebbero rispondere di un’ottusa cecità. Se il principale partito d’opposizione (fino ad oggi, in termini numerici), il PDL, avesse fatto della trasparenza il suo cavallo di battaglia, una guerra senza quartiere come sta facendo ora in tutta la regione il M5* e PPF nella nostra città, a Ferrara piuttosto che a Copparo o Cento, non saremmo arrivati a tanto. La magistratura arriva sempre tardi, quando la politica si è persa e ha perso da tempo. La magistratura arriva metaforicamente tardi, segnando la sconfitta della politica.
I vertici politici delle neo amministrazioni , che in campagna elettorale avevano piu volte speso parole su un nuovo corso di trasparenza, proseguono con un atteggiamento ondivago. Predicano trasparenza ma razzolano quel che gli conviene. Quando sono in difficoltà, anzichè replicare sul merito delle questioni passano all’attacco personale, dribblando abilmente le nostre domande nei pubblici dibattitti e nelle sedi istituzionali, su gestione dei rifiuti, l’incenerimento e rapporti con Hera, Area, CMV, sul futuro di Cona e del Sant’Anna, sull’acqua pubblica, su Hera e tariffe, sul bilancio dei comuni e l’allocazione delle risorse e molte altre cose che fanno la differenza nella qualità della vita dei cittadini.
Crediamo sia giunto il momento di dare una svolta e ci auguriamo che molti cittadini se ne rendano conto.
Per combattere un simulacro di democrazia, vuota di contenuti, ci sono due strategie percorribili. Una, l’usuale, è tentare di battere il giocatore al suo gioco, sostituendo una classe di mandarini con un’altra. L’altra è quella di mettere in atto una politica dal basso, di cambiamento reale, in cui le decisioni vengono realmente rimesse nelle mani della gente senza deleghe in bianco, una strategia anti-imperialista. Il Movimento 5 stelle ER ha rinunciato a 800.000 euro di rimborsi elettorali, soldi che devono tornare ai cittadini. I consiglieri regionali si sono autoridotti le retribuzione da circa 9000 euro mensili a 2500. Ci auguriamo che i militanti, gli attivisti o i semplici elettori di altre forze politiche pretendano lo stesso comportamento dai loro rappresentanti. E in base alle risposte ottenute ne traggano le debite conseguenze. Glasnost.
A noi scegliere.
Angelo Storari