La sorpresa dentro l’uovo di Pasqua è il marchio di PpF, con la prospettiva a simboleggiare il futuro ed il rinnovamento.
PpF è la vera novità in questa città conformista, schiacciata e soffocata nelle sue potenzialità e nelle sue energie progressiste, da interessi di conclamate “caste” economico politiche. Per questo abbiamo depositato il marchio che è ora patrimonio esclusivo della nostra associazione. Perché la nostra battaglia comincia l’8 giugno, comunque vadano le cose. L’8 giugno non è la fine, è l’inizio.
Abbiamo tutti contro, compresa buona parte degli organi d’informazione, ma abbiamo dalla nostra parte la gente e la forza delle idee. Sappiamo che le nostre idee sono il futuro , che le nostre idee sono vincenti e che comunque saranno trionfanti, è solo questione di tempo. Purtroppo, quando si ottiene un prestito, più tardi si restituisce e più sono alti gli interessi. Noi abbiamo avuto un dono, un prestito, dalle generazioni future, si tratta solo di decidere, qui ed ora, a chi far pagare e quanto far pagare.
Le nostre idee sono quelle della Green Economy, di Latouche, di Pallante, di Baumann e tanti altri campioni della modernità, siamo solo dei ladri di idee. Abbiamo pochi meriti ma lottiamo per una nuova era di progresso sociale e un nuovo concetto di sviluppo basato sul crescere tutti insieme non a scapito di altri.
Io credo che un essere umano degno di questo nome, sia esso di destra o sinistra, moderato o non, laico o cattolico o musulmano, non possa vivere senza vergogna, nel sapere che un 15% scarso dell’umanità usufruisce di più dell’80% delle risorse disponibili. Noi ci facciamo carico delle nostre responsabilità di esseri viventi, padri e madri e il nostro prezzo lo paghiamo ora con il nostro sforzo. Se vinceremo o perderemo non dipenderà solo da noi, ma la nostra parte la faremo fino in fondo. Non abbiamo paura. Se vinceremo dipenderà anche dalla gente ed anche da quanto ci permetteranno di raggiungere i cittadini. Chi fa le campagne elettorali con i sondaggi promozionali questo lo sa, e ha paura. Per questo ci ostacola in tutti i modi, non permettendo per quel che può, un confronto democratico ad armi pari.
Perché sa di sostenere un confronto dal quale esce perdente inevitabilmente. Queste persone lavorano per il mantenimento dello status quo.
Ma commettono un grave errore che pagheranno a prezzo altissimo loro o chi verrà dopo, di cui drammaticamente non si rendono conto. Perché mettono in conflitto e aprono uno scontro tra passato e futuro. tra conservazione e progresso. Tra anziani e giovani. Di questo saranno chiamati, non da noi, non ora, ma saranno chiamati a dar conto. Vorranno essere ricordati in che modo? Il mio sogno, il nostro, è sentire un giorno un leader politico ripetere il famoso discorso sul PIL di Bob Kennedy, ma in cui la parola “americani” venga sostituita da “esseri umani”.
Buona Pasqua a tutti gli uomini di buona volontà.
Un ringraziamento particolare a Paolo che mi ha ispirato queste riflessioni.
Angelo Storari
Progetto per Ferrara
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