16 Giu, 2009
La tardiva e sollecitata replica di Luca Fiorini
Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro




di Valentino Tavolazzi
La tardiva (e sollecitata) replica di Luca Fiorini, a nome della Cgil, non sposta i termini del problema, se mai dimostra l’inconsistenza delle argomentazioni ivi contenute. Il punto non è se il consigliere comunale Ppf Valentino Tavolazzi (segnalo a Fiorini, se non se n’è accorto ma ne dubito, che il voto degli elettori ha aggiornato la qualifica di ex candidato sindaco), sia più o meno sensibile ai temi occupazionali, ma se il sindacato ferrarese abbia agito per tempo e con efficacia, per impedire o attenuare il disastro che si sta abbattendo sul Petrolchimico.
Riguardo alla mia sensibilità verso economia e lavoro invito Fiorini a rileggersi il mio curriculum vitae, il programma Ppf e le centinaia di interventi pubblicati dai giornali tra il 2003 ed oggi.
Per quanto attiene invece lo tsunami della chimica, i fatti si sono incaricati di dimostrare che il sindacato, nella sua scomposta campagna promozionale a favore della Turbogas, ha ingannato i lavoratori, sostenendo che quell’investimento avrebbe prodotto nuova occupazione.
Prima, durante e dopo la stagione del referendum 2007 (storico evento democratico a Ferrara), in più occasioni tra il 2003 ed il 2009 (naturalmente metto a disposizione del distratto Fiorini gli articoli), ho focalizzato i limiti della scelta Turbogas sotto il profilo industriale, occupazionale, ambientale e sanitario. Le bugie sostenute dal sindacato, dal sindaco Gaetano Sateriale e dalla maggioranza guidata dal Pd, purtroppo ora sono arrivate al pettine.
Spacciare quel regalo ad Enipower come soluzione taumaturgica contro lo sfascio della chimica ferrarese, è stato un grave errore politico e sindacale. Lo stesso giudizio negativo va espresso nei confronti dell’apatia e dell’incapacità, dimostrate da sindacati ed istituzioni, nel favorire e/o pretendere la ristrutturazione del comparto e nuovi investimenti nella green economy, nella chimica vegetale, nelle biotecnologie e nanotecnologie, nei nuovi prodotti per l’auto e l’edilizia, nella valorizzazione del vantaggio intellettuale italiano, ancora esistente.
Ferrara, a differenza di Marghera e grazie alle strampalate teorie di Alessandro Bratti, non è stata nemmeno in grado di accedere ai finanziamenti statali per il risanamento dei siti industriali petrolchimici. Per non parlare della totale assenza negli ultimi dieci anni di un dibattito politico e sindacale, sostenuto dalla partecipazione popolare, sul futuro della chimica in Italia e a Ferrara. L’unica discussione in merito è stata prodotta dal referendum organizzato da noi ambientalisti.
Ci si è illusi, caro Fiorini, che fosse possibile gestire la ristrutturazione del Petrolchimico nel chiuso delle stanze del potere, tra pochi interlocutori privilegiati e tra un proclama e l’altro, elargendo regali alla grande industria, a fronte di promesse da marinaio da un lato e di un danno per i cittadini dall’altro.
Ben vengano ora gli scioperi, peccato che siano in ritardo di anni!
Caro Fiorini, fare il sindacalista senza produrre danni è difficile quanto amministrare bene una comunità. Ferrara purtroppo ha sperimentato un certo sindacalismo sia nel Petrolchimico che in Comune (l’ex sindacalista Sateriale per capirci), e l’esperienza è stata devastante!
Sono disponibile ad un incontro pubblico sul tema.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara