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13 Ago, 2009

Laboratorio acque, dietrofront inspiegabile

Inserito da: PpF In: Servizi pubblici

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Articolo pubblicato da Estense.com

L’opposizione compatta contro lo smantellamento della struttura

00018445-constrain-268x202Qualcosa sembra non quadrare nelle idee della maggioranza. Appena tre mesi fa il Partito democratico era deciso a dar battaglia contro lo smantellamento del laboratorio di analisi acque di Pontelagoscuro annunciato da Hera e oggi sembra che l’intero partito di maggioranza di Ferrara avvalli l’operazione senza battere ciglio. La stessa Italia dei Valori, che dalle fila del Comitato acqua pubblica puntava i piedi sull’ipotesi di smantellamento, ora pare aver perso la voce.
Un silenzio che ha provocato qualcosa di più unico che raro: l’intera opposizione, dalla sinistra radicale (Rifondazione e Comunisti italiani) al Pdl, per arrivare fino alla Lega Nord, passando per le civiche PpF e IaF si compatta per dire no a questa operazione.

Il risultato è la richiesta da parte di tutti i gruppi di minoranza di un consiglio comunale straordinario che analizzi la vicenda. Gli unici a rifiutarsi di aderire alla richiesta avanzata da Progetto per Ferrara sono stati gli stessi partiti al governo (Partito democratico, Sinistra Aperta e Italia dei Valori). Ciononostante il consiglio comunale straordinario si farà: basta un quinto del consiglio comunale per far disporre al presidente Francesco Colaiacovo la convocazione dell’assemblea. Che, ai sensi del secondo comma dell’art. 39 del Testo unico sugli enti locali (dlgs 267 del 2000), dovrà avvenire entro 20 giorni dal protocollo della richiesta, avvenuto ieri alle 13.30.
Tutto nasce dalla “scoperta” di Valentino Tavolazzi, che nelle scorse settimane aveva messo sul chi va là media e opposizioni: il laboratorio di Ponte stava per essere trasferito e nessuno ne sapesse nulla. “Ciò che va difeso oggi – avverte il consigliere di PpF – è il diritto di Ferrara di avere controlli certi sulla qualità dell’acqua che beviamo e sulla capacità di interventi rapidi in caso di emergenza”.
Eppure in più occasioni, anche istituzionali (delibere di consiglio comunale, di giunta comunale, di consiglio provinciale), i partiti di maggioranza avevano assunto posizioni nettamente contrarie al trasferimento del laboratorio. “Tuttavia quando Hera ha deciso di agire – fa notare Tavolazzi -, quei partiti hanno preferito l’immobilismo alla reazione politica forte e chiara, assunta purtroppo dalla sola opposizione”.
La maggiore preoccupazione deriva dal fatto che “il presidio di Ponte non è dedicato esclusivamente al controllo della qualità del prodotto finito – continua il consigliere -. E’ un laboratorio di processo, integrato nelle attività di potabilizzazione dell’acqua, indispensabile per definire il corretto mix delle fonti di approvvigionamento (acqua trattata, acqua di Po, acqua di pozzo), al fine di garantire l’elevata qualità che da anni caratterizza la nostra acqua potabile”.
Ecco allora l’appello a quelle forze politiche “come l’IdV che fa parte della maggioranza – continua Tavolazzi – che in più occasioni si sono espresse contro il trasferimento. Lo stesso Pd aveva votato una delibera che chiedeva di non trasferire il laboratorio. Nel documento si invitava “sindaco e giunta ad agire nel rispetto degli impegni assunti dal consiglio a proseguire l’azione di salvaguardia del laboratorio analisi”.

C’è anche un orientamento di giunta che risale allo scorso aprile, quando l’esecutivo uscente chiese di aprire un confronto con Hera per modificare l’ipotesi avanzata dall’azienda, che “sta mettendo in atto unilateralmente azioni non condivise dal Comune”. E questo – appunto – solo tre mesi fa…
“La discussione non può riguardare solo Hera, il sindaco e la giunta – attaccano le opposizioni -. I cittadini devono sapere quali rischi si paventano all’orizzonte. Lo stesso Sateriale assunse l’impegno e ipotizzò addirittura l’acquisto del laboratorio da parte del Comune. Anche nel programma di Tagliani ci sono parti inequivoche sulla volontà che la struttura rimanga a Ferrara. La logica del profitto per una holding è legittima, ma nulla ha a che vedere con la difesa degli interessi della collettività”.
Di qui la richiesta ai consiglieri del Pd, dell’Idv e degli altri partiti di maggioranza, affinché “si uniscano a noi nel contrasto consapevole di scelte aziendali ed economiche adottate da Hera, che nulla hanno a che fare con gli interessi vitali della comunità ferrarese, in quanto mettono a rischio la qualità di un bene essenziale come l’acqua”.
“Già da tempo noi ci siamo mossi contro queste decisioni che sono praticamente imposte al Comune di Ferrara – aggiunge Giovanni Cavicchi della Lega -. È necessario che l’amministrazione cominci a porsi il problema di questa rappresentanza azionaria, di appena il 2,4%, perché i profitti degli azionisti non coincidono con quelli dei cittadini. Il rischio è che si arrivi anche alla cessione delle reti: dare tutto in mano a questa società equivale a non avere più alcuna voce in capitolo e ritrovarsi aumenti ingiustificati e spropositati nella bolletta”.
Il problema a questo punto si allarga “alla ridefinizione dei rapporti con Hera – sottolinea Alex De Anna di Io amo Ferrara -, così come aveva promesso Tagliani, a partire dalla ridiscussione dei contratti di servizio laddove possibile e dei rapporti generali con la multi utility. Chiediamo al sindaco di farlo subito”.
Ma Tagliani non ha le mani legate? “Il primo cittadino ha il potere di veto su questa operazione – insiste Tavolazzi -. Hera è il concessionario di un servizio pubblico di cui il Comune, e in sua rappresentanza il sindaco, è concedente. la riorganizzazione dei servizi pubblici non è prerogativa del concessionario. Tagliani può pretendere la sospensione immediata della decisione e rimettere sul tavolo il progetto di Hera. Può attivare Ato che ha potere di gestione dei contratti di servizio e rinegoziare le clausole. Che valore hanno due o tre stipendi risparmiati di fronte a 250mila utenze servite? Evidentemente – questa la lettura dell’ex city manager – è successo qualcosa prima delle elezioni se oggi chi governa tace”.

estense.com

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Relazione del 2002 sulla piazza "sbrisulona": leggila.


  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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