



Articolo pubblicato su estense.com
di Marco Zavagli
Il fronte della protesta cerca nuove leve da arruolare. E le va a pescare tra i “cugini di bacino”. I partiti di opposizione in consiglio comunale, gli stessi che hanno raccolto le firme per l’assemblea straordinaria di lunedì scorso, hanno scritto una lettera alla presidente della Provincia e a quello del consiglio comunale di Ferrara, ai sindaci e ai presidenti dei consigli dei comuni interessati. A loro chiedono di adoperarsi affinché Comuni, Provincia, Ato e Regione assumano “formali deliberazioni contro il trasferimento del laboratorio di Pontelagoscuro e attivino tutte le iniziative previste dalla legge nei confronti del gestore (Hera) affinché questi blocchi immediatamente il percorso”.
La missiva è arrivata sui tavoli istituzionali di Alfonsine, Argenta, Bondeno, Cento, Ferrara, Masi Torello, Mirabello, Poggio Renatico, Portomaggiore, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda e Vighiera, ossia tutte le municipalità servite dalla centrale di potabilizzazione di Hera. In tutto circa 250mila abitanti.
Quanto al risultato di lunedì, con l’approvazione del documento unitario (maggioranza e minoranza) per dare mandato al sindaco di sospendere lo smantellamento della struttura, Ppf, Prc-Pdci, Iaf, Lega e Pdl si dicono “soddisfatti ma preoccupati”, come si esprime Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara, che ieri ha incontrato i dipendenti del laboratorio: “non è cambiato nulla; hanno pochissimo lavoro da svolgere ed è già avvenuto il trasferimento del controllo relativo alle acque di rete”.
“Temiamo da parte di Hera – spiega il consigliere – che si voglia far passare la burrasca politica per riprendere in seguito con il trasferimento come se nulla fosse: vigileremo perché ciò non accada”
Intanto in occasione della seduta della Commissione di Controllo sui servizi pubblici locali, convocata per mercoledì 9 settembre alle 15, sono stati invitati i vertici di Hera “per chiedere loro – continua Tavolazzi – quali intenzioni hanno in questa fase transitoria, perché si capisca che il consiglio comunale non ha chiesto una sospensione temporanea”.
Nel mentre “chiediamo alla Provincia di pronunciarsi nel merito e a Tagliani di farsi davvero portavoce del compito che il consiglio gli ha affidato”. Inoltre le opposizioni promettono di individuare altre problematicità da discutere in sede di commissione, come il piano tariffario e gli investimenti nella rete idrica: “le perdite d’acqua ammontano a oltre 11 milioni di metri cubi di acqua potabile – fa notare Tavolazzi -, all’incirca la metà di quella che consumiamo”.
Il documento inviato a sindaci e presidenti di consiglio è stato sottoposto anche al vaglio di Pd, Italia dei Valori, Sinistra Aperta e Laici riformisti, senza però ottenerne l’appoggio. “Per l’IdV il contenuto eccedeva quanto dibattuto lunedì in consiglio – riassume Irene Bregola di Prc-Pdci -; il Pd non riteneva opportuno sottoscriverlo, mentre attendiamo risposte dagli altri. Eppure – continua la capogruppo di Rifondazione e comunisti italiani – quanto scritto non eccede in nulla rispetto alla presa di posizione di lunedì, ne rappresenta semplicemente un’analisi consequenziale perfettamente in linea con quanto abbiamo votato”.