06 Set, 2009
Laboratorio, Tagliani e Zappaterra non sciupino l’occasione
Inserito da: PpF In: Servizi pubblici




Articolo pubblicato da estense.com
Intervento di Neda Barbieri
Dopo l’entusiasmo del voto del Consiglio Comunale di Ferrara, relativo alla chiusura del laboratorio Hera di Pontelagoscuro che chiede una fase sospensiva di chiarimento e di trattativa, la delusione sembra prevalere perché a quanto pare nulla si sta fermando.
E’ difficile capire se siamo di fronte ad un gioco delle parti e tutto sia già deciso o se davvero è possibile far ripartire un ragionamento più serio ed incisivo relativo al servizio idrico integrato fornito ai cittadini di questa provincia. Credo che l’occasione che si presenta ai sindaci dei dodici comuni serviti da Hera sia da cogliere e per far questo è necessario inquadrare la chiusura del laboratorio analisi di Ponte non come un episodio isolato e a se stante.
E’ indispensabile analizzare questo evento in un quadro complessivo di riorganizzazione ed è per questo che la sospensiva chiesta all’unanimità dal Consiglio Comunale di Ferrara deve essere effettiva perché amministratori e cittadini devono sapere con chiarezza e trasparenza quali sono le tappe successive della riorganizzazione del servizio previste dal piano societario e a quanto pare non vincolato al rapporto contrattuale di gestione del servizio.
Questo però deve avvenire davanti a tutti i sindaci dei comuni serviti dalla multiutility e non solo attraverso il filo diretto Tagliani-Chiarini, anche perché il Comune capoluogo non rappresenta che poco più della metà dei cittadini-utenti.
Quali le tappe successive della riorganizzazione di Hera? Cosa accadrà delle SOT fortemente volute che avevano visto consigli d’amministrazione tanto nutriti proprio in funzione del legame con i territori?
E’ possibile sapere e far sapere ai cittadini fin da subito quali saranno e se ci saranno nuove operazioni di ridimensionamento o bisognerà prima far passare la tornata elettorale delle regionali, proprio come è successo per il laboratorio che è stato chiuso subito dopo le amministrative?
Hera è una società di capitali controllata da un patto di sindacato di Enti pubblici, è quindi governata dagli Enti Locali che ne sono proprietari. Sono questi soci che hanno deciso la chiusura e non i mercati o la Borsa come qualcuno cerca di farci credere.
Quale è il ruolo che gli enti locali ferraresi uniti sono in grado di ricavare all’interno di questo patto di sindacato. Siamo in grado di fare squadra con proposte alternative e di prospettiva futura per salvaguardare gli investimenti fatti non solo in infrastrutture ma soprattutto in lavoro, esperienza, formazione, insomma in capitale umano, in opportunità future. Dobbiamo avere la forza di difendere o di sostituire con proposte alternative da fare fin da subito ad Hera che non si può sempre trincerare dietro il rapporto contrattuale che, bisogna dire la verità, sembra proprio costruito a suo favore.
Nella nostra Provincia il servizio idrico integrato è gestito da due soggetti: uno di grandi dimensioni, Hera, l’altro, il Cadf, molto più piccolo, la cui proprietà è totalmente pubblica.
Ricordo l’indisponibilità dei sindaci dei comuni dell’area nord ovest della nostra provincia alla cessione motivata proprio dalla necessità di tenere un legame forte con il soggetto gestore, mentre il dissenso dentro l’Acosea di allora venne totalmente ignorato e spazzato via a colpi di maggioranza nonostante molti comuni fossero contrari.
In questi anni, per non scontrarsi all’interno delle maggioranze politiche che hanno governato i comuni e la Provincia, si è lavorato molto poco ad una vera integrazione fra queste due società per arrivare a forme di economicità e di miglioramento dei servizi erogati su questo territorio (questo era ed è compito specifico delle ATO), proprio per non far nascere contrasti all’interno del partito di maggioranza ora Pd.
Da sempre ho sostenuto che la priorità era unificare il soggetto gestore e successivamente valutarne la cessione, ma così non è stato.
Si può partire di nuovo da qui, dalla necessità di far squadra comune per confrontarsi con Hera e riaprire una stagione di programmi e di progetti condivisi almeno su alcuni grandi temi quali i servizi pubblici, i loro costi e la loro efficacia ed efficienza.
Tiziano Tagliani e Marcella Zappaterra (la Provincia conta per un terzo nelle ATO9) non sciupino questa opportunità minimizzando la portata del deliberato del Consiglio, ma colgano l’occasione per chiamare a raccolta i colleghi sindaci al fine di presentarsi ad Hera spa con la forza di una squadra di amministratori che non accettano passivamente decisioni ma che sono in grado di proporre e argomentare soluzioni alternative.
Neda Barbieri (Alleanza per Ferrara), consigliere comunale Voghiera