



L’animale politico di razza pura, quello di professione, è soggetto ad andare in letargo. Nella breve stagione degli amori è molto attivo, perlustra tutto il suo terreno di caccia, si accoppia, e raccoglie frutti e bacche (leggi: prebende e sinecure) per sostenersi nel successivo letargo. La durata del letargo corrisponde al 90% dell’intervallo compreso fra due elezioni.
Ora mancano circa sei mesi alle elezioni e l’orologio interno biopolitico comincia a svegliare i politici di razza.
Va da sé che, come in tutti i risvegli, i primi movimenti siano impacciati.
C’è un politico che ha voluto subito muoversi alla grande facendo tappezzare la città con un manifesto che lo riprende lasciandone quasi metà ancora nel buio pesto della sua grotta letargica. Sorridente, vicino alla scritta cominciamo a crederci dimostra beatamente che sa accontentarsi di poco. Forse allude alla speranza che il suo braccio sinistro ancora atrofizzato, quello al buio, riesca pian piano a riattivarsi.
E’ rilevatore l’orologio al polso destro: gli orologi da polso sono fatti per la mano sinistra, per via della rotellina in posizione fissa, li si tiene sulla destra solo per motivi gravi. Il nostro sorride nonostante l’handicap, compiaciuto per aver cominciato a crederci; quando sarà pienamente credente sghignazzerà da scompisciarsi.
Dalla grotta di una piccola frangia del già piccolo partito socialista, è uscito un altro politico assonnato, più povero di mezzi del precedente perché non compare in nessun manifesto, che esordisce spiegando il solo modo di essere credibili delle liste civiche. Non se la cava male per essere insonnolito, dato che con perspicacia afferma di non conoscere Tavolazzi (ne ha tutte le ragioni, durante il letargo sfuggono le novità), proseguendo poi nella fase post onirica, dichiarando che la propaganda non porta a nulla, ci vogliono soluzioni vere. Interessante!
Promette infine un contributo a chi mette al centro politiche per la famiglia, precari, lavoro, assistenza agli anziani, arredo urbano, giovani, sicurezza nei luoghi di lavoro e non solo, contributi alle imprese. Non precisa a quanto ammonta il contributo, ma Tavolazzi farà bene a presentarsi davanti alla sua grotta per ritirare il compenso, essendo l’unico candidato con i requisiti citati. Chissà che non porti via un bel malloppo.
Paolo Giardini
La Nuova Ferrara del 13/01/2009 ed. Nazionale p. 17