



Prima assemblea di ‘Progetto per Ferrara’
![]() Valentino Tavolazzi |
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![]() La prima riunione di Progetto per Ferrara |
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Nasce l’antipolitica della politica. A livello embrionale è ancora una associazione, ma in vista delle amministrative si strutturerà come lista civica e punterà dritto ad abbattere “casta” e “palazzo”.
È stato presentato ufficialmente lunedì sera, nella sala riunioni del Nord Ovest, “Progetto per Ferrara”, l’iniziativa targata Valentino Tavolazzi, Angelo Storari, Tommaso Mantovani e Roberto Carletti (ma che conta già una quarantina di adesioni). Un progetto, assicurano i fondatori, che vuole essere alternativo ai partiti di centrodestra e di centrosinistra, partendo dal basso per arrivare il più in alto possibile, magari al governo della città. “Non dovessimo riscontrare il consenso sperato – riflette Tavolazzi -, porteremo avanti le nostre idee anche dai banchi dell’opposizione”.
Intanto per tentare la grande scalata Ppf potrà contare sul seguito e la simpatia dei movimenti, dai quali provengono i suoi alfieri. Poi si punterà “ad acquisire i voti di quei ferraresi delusi dall’amministrazione di centrosinistra, di quelli che non hanno fiducia in una possibilità di alternanza e di quelli che non condividono i programmi del centrodestra”.
Per farlo i nuovi civici vogliono “essere credibili – spiega l’ex city manager -: credibili nelle scelte, nei metodi decisionali, nella disponibilità a lasciare che i cittadini verifichino il nostro operato e a rimettere il mandato nel caso si riscontri un parere negativo. Chi assume impegno deve essere sottoposto a verifica e se il giudizio è negativo ne deve trarre le conseguenze”.
Questa la spallata al sistema dei “politici di professione: non autonomi economicamente e quindi nemmeno capaci di prendere certe decisioni in autonomia”.
I punti di partenza saranno i problemi che affliggono Ferrara: energia, sanità, traffico, mobilità, priorità di spesa dell’amministrazione, servizi sociali, occupazione giovanile, piano industriale per la città, sicurezza. Questi i punti per i quali sono stati creati gruppi di lavoro che dovranno preparare già per i primi di ottobre le linee programmatiche da sottoporre e condividere con le varie associazioni di categoria. Il processo partecipativo dovrebbe terminare a gennaio, con la redazione definitiva del programma da presentare agli elettori.
“L’associazione – afferma Tavolazzi – è il luogo per elaborare un progetto, il luogo dove si fa cultura civica, di informazione e formazione. La lista civica invece sarà la prima esperienza concreta di ingresso nel sistema politico per scuoterlo”.
di Marco Zavagli
01 ottobre