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27 Giu, 2009

Legambiente presenta la lista a Tagliani e Zappaterra

Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Politica

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91__logoll circolo Legambiente di Ferrara rivolge gli auguri per l’impegnativo incarico che li attende, come persone e come amministratori di una città e di una provincia conquistate con la fatica dovuta, evidentemente, al peso di scelte precedenti.

Sicuramente la complessità della situazione internazionale e nazionale hanno provocato effetti anche a livello locale, ma alla nostra associazione appare indubbio che ci sia da compiere una virata rispetto ad alcune scelte della precedente amministrazione e alle modalità stesse con cui sono state prese.

Ci permettiamo pertanto di suggerire un elenco di problemi che riteniamo di prioritario intervento, consapevoli di non interpretare sempre il senso comune dei cittadini, a volte troppo sbilanciati sul loro “cortile”, ma con la presunzione di interpretare esigenze ambientali di carattere generale dalle quali oggi non può esimersi una seria politica di governo del territorio!

Una prima scelta importante riguarda la decisione di affrontare la modifica dello statuto del Comune di Ferrara per affermare che l’acqua è un bene privo di rilevanza economica e per scrivere a chiare lettere che, di conseguenza, lo è il servizio idrico integrato, così come già fatto con grande lungimiranza e saggezza dal Consiglio comunale di Caserta il 28/05/09. Ciò significherà mettere mano, nei tempi opportuni, alla ridefinizione degli impegni con Hera, nella direzione di creare un ente di diritto pubblico che garantisca la non mercificazione della gestione dell’acqua, bene fondamentale alla vita.

Strettamente collegato all’acqua ma purtroppo di più vasta portata è il problema delle bonifiche: registriamo ormai settori enormi di questa città contaminati (nelle falde e nel terreno) da sostanze cancerogene (CVM ma non solo): Pontelagoscuro, quadrante est e quadrante ovest. Situazioni in cui invece di procedere alla messa in sicurezza e alla bonifica si è scelto di bypassare il problema addirittura favorendovi uno sviluppo urbanistico. Legambiente esige chiarezza sulla responsabilità di tali scelte e una nuova modalità di definizione degli interventi, attraverso reali metodi di partecipazione democratica.

Sistema dei trasporti: anche lo sviluppo cosiddetto sostenibile ha mostrato i suoi limiti ma appare addirittura un regresso concepire un’idea di sviluppo economico centrato sulle autostrade o sulla navigazione commerciale. Abbiamo più volte ribadito il nostro dissenso verso il progetto idrovia, peraltro visibilmente impossibile da realizzare sul percorso del Volano, come testimoniano le 47 prescrizioni contenute nella delibera di valutazione di impatto ambientale rilasciata dalla Regione. Il primo risultato del confronto con cittadini e associazioni è stata la scongiura di creare una discarica di fanghi su un territorio agricolo a Baura.

In quanto all’autostrada cispadana, opera straordinariamente incoerente con l’attuale costruzione della strada cispadana e con le normative europee in materia, riteniamo del tutto sconsiderato accogliere l’idea di investimenti per il trasporto su gomma quando i grandi assi di trasporto merci in Europa si stanno dimostrando i corridoi ferroviari.

Questione energetica: altrettanto sconsiderato sarebbe non ostacolare la rincorsa imprenditoriale al business delle biomasse, che si rivela tale solo per grandi impianti e grazie agli incentivi (certificati verdi) che sarebbero destinati all’energia veramente pulita ( sole e vento). Gli agricoltori hanno già capito che si tratta di un guadagno effimero e non investono in biomasse, del resto completamente inadeguate al nostro territorio, che è vocato da sempre all’agricoltura. Le centrali a biomasse già costruite si sono rivelate inoltre un incontrollabile meccanismo per lo smaltimento illecito di rifiuti, altra piaga dell’Emilia- Romagna, di cui Ferrara è sempre più infetta La centrale a turbogas che scalda i motori e il recupero energetico dell’inceneritore sopravanzano di gran lunga il fabbisogno energetico provinciale e la capacità di assorbimento di gas inquinante dell’aria di una città al di sotto del livello marino. In quanto all’inceneritore riteniamo che esso rappresenti un sistema di smaltimento estremamente pericoloso, che potrebbe essere fortemente limitato da un seria implementazione della raccolta differenziata porta a porta.

La provincia ferrarese si regge su un delicato equilibrio terra-acqua che oggi è seriamente compromesso dall’agricoltura industriale, la quale potrebbe invece essere seriamente convertita al biologico e dall’inquinamento atmosferico che ci vede tra i primati italiani. L’attenzione alla qualità delle acque interne, utilizzate a scopi irrigui e il fragile assetto vallivo e costiero, minati da una cementificazione selvaggia devono diventare le priorità di intervento a livello provinciale.

Occorre pertanto impostare una seria politica energetica che punti alla diffusione del sistema fotovoltatico e alla riduzione drastica, fino all’inversione di rotta, del consumo di suolo.

Ferrara e la sua provincia hanno risorse naturali che possono ancora essere recuperate per un uso lungimirante in termini ambientali: agricoltura di qualità, turismo storico-culturale e naturalistico – anche sull’idrovia. Recupero di alcuni collegamenti ferroviari e sviluppo della metropolitana di superficie con Bologna. Società come Sipro, che si incaricano di approntare infrastrutture per l’insediamento industriale, dovrebbero orientarsi esclusivamente ad attrarre innovazione ecosostenibile.

Questi sono solo i punti cruciali che costituiscono le preoccupazioni principali di Legambiente e a discutere dei quali l’associazione invita le nuove amministrazioni a partecipare ad un’ assemblea dei soci o, in alternativa chiede ad esse in forma congiunta, di accogliere una significativa delegazione di ambientalisti, al fine di cominciare a sperimentare, da subito, la partecipazione alla vita democratica di questa città che è stata il fulcro della campagna elettorale del PD.

Augurando buon lavoro,

Circolo Legambiente “Il raggio verde” di Ferrara

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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Valentino Tavolazzi

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