



di Valentino Tavolazzi
Ieri sera (riferito a Sabato 09.05.09) avete organizzato una serata a conclusione delle primarie.
Per mesi avevate volantinato e mantenuto un rapporto con i cittadini, producendo un manifesto etico ed un programma, poi sottoposti ai candidati a sindaco.
Alla fine è arrivata questa iniziativa, volutamente asettica e neutrale, anche nei confronti della nostra lista (l’unica certificata da Beppe Grillo), rivolta a tutti i candidati a sindaco.
Avete democraticamente scelto (credo) di non favorire Progetto per Ferrara, che notoriamente e da prima che uscisse il vostro documento, ha recepito nel proprio programma quasi tutti i punti della vostra proposta, oltre naturalmente agli obiettivi della carta di Firenze (che mi pare non citata nell’organizzazione delle primarie e nell’evento finale) e ad altre scelte importanti riguardanti il nostro territorio www.progettoperferrara.org.
So bene che il meet up di Ferrara da tempo ha deciso di non impegnarsi direttamente con una lista civica, ma penso che tra questa scelta ed un improbabile ruolo di super partes, alla fine rivelatosi come spiegherò funzionale al palazzo, ci sia una bella differenza.
Ho sempre pensato che lo scopo delle primarie fosse aiutare i cittadini a scegliere.
Ieri sera avete ottenuto il risultato opposto.
I presenti non sono stati messi in condizione di fare una scelta consapevole.
E’ stato vanificato in parte il lavoro delle primarie, perché lo zibaldone creatosi ha fatto di tutte le erbe un fascio, invece di valorizzare le formazioni politiche che si battono per il cambiamento.
Dietro a quel tavolo, al netto dei distinguo su alcuni punti della vostra proposta, siamo apparsi tutti uguali.
Abbiamo sentito Dragotto dire che ha fatto la battaglia per la Turbogas e Tagliani che non è un politico di professione.
Nessuna possibilità di replica, nessun dibattito, nessuna domanda dal pubblico (e il tema della serata era “Democrazia Partecipata”) !
Oltretutto le regole del gioco non erano chiarite dall’inizio, né si sapeva quante volte si poteva intervenire.
Oggi ho pensato ai ragazzi (grillini encomiabili) che hanno passato mesi a volantinare per strada, per contribuire ad una battaglia di cambiamento.
Hanno speso tempo e risorse per combattere la casta e mettere il palazzo di fronte alle proprie responsabilità.
Che risultato hanno ottenuto?
Una sceneggiata filo istituzionale, una melassa indistinta di eguali, andata ad esclusivo vantaggio del palazzo, perchè quell’iniziativa, invece di assestare con un duro colpo alla casta, ha legittimato i candidati del Pd e del Pdl, responsabili in misura diversa del degrado politico, ambientale, sociale ed economico della nostra città, ed ha aiutato quei partiti ed i loro alleati a rifarsi una verginità con la vostra benedizione!
Accettando in tutto o in parte la vostra proposta, essi hanno potuto lavarsi pubblicamente la coscienza a buon mercato, grazie al fatto che i grilli estensi hanno voluto porsi al di sopra della battaglia politica, in una posizione neutrale poco credibile, fondata su di una pretesa funzione di raccordo tra popolazione e palazzo (e non di impegno politico contro la casta, dopo aver ascoltato i cittadini).
Ha prevalso la scelta di tipo “arbitrale” o peggio da maestrina che da i voti, piuttosto che l’impegno ad approfondire le contraddizioni per aprire le crepe nel palazzo.
Nessuna contestazione, ripeto, nessuna domanda ha potuto metterli in difficoltà!
E vengo ora alla gestione della serata.
Nei mesi scorsi avevo più volte segnalato a Teresa, Baldisserotto, Marcella, Silvia, il rischio di una iniziativa aperta a tutti e dai tempi così compressi.
Era pacifico che il poco spazio disponibile per la discussione tra candidati, avrebbe determinato l’impossibilità di approfondire, generando una melassa indistinta dei medesimi.
Penso che abbiate deciso democraticamente, e legittimamente, di procedere ugualmente con l’ipotesi da noi più volte criticata costruttivamente.
I fatti purtroppo si sono incaricati di convalidare quella nostra preoccupazione.
In effetti dopo due ore di conferenza (ribadisco che il solo intervento di Ginsborg, magari per trenta minuti, sarebbe stato sufficiente), con la certezza che il tempo rimasto a disposizione dei candidati sindaci sarebbe stato esiguo, ho scelto di dare per approvati i punti da voi proposti, per impiegare il mio tempo a rimarcare ciò che mancava e le differenze con il nostro programma.
Ho tentato di svincolarmi da un canovaccio stretto ed insidioso, dichiarando che Ppf è la lista certificata da grillo, che condividiamo tutti i punti, ma ne abbiamo altri (della carta di Firenze e più specifici della nostra realtà) da esporre. Mi sembrava palese che se dichiaro di essere d’accordo su tutti i punti, potessi usare il tempo a disposizione per segnalare ciò che nella proposta dei grilli non compare.
L’alternativa non osavo considerarla: sono d’accordo, quindi taccio e passo il microfono ad altri!
Ho ritenuto inoltre che dovesse essere pacifico il fatto che una nuova formazione come la nostra, avesse il diritto di fare anche una breve illustrazione dei motivi per cui si è formata, da dove viene e dove vuole andare ( per questo ho parlato di battaglie ambientaliste, referendum, ecc……).
Ebbene sono stato interrotto una prima volta (appena ho accennato alle reti del gas, punto debole di Tagliani!) e poi un’altra un minuto dopo, da una moderatrice male (o ben?) addestrata.
Ho pensato immediatamente che da otto mesi siamo impegnati come PpF in un estenuante lavoro, con assemblee in tutti i quartieri della città, conferenze, banchetti.
Che abbiamo faticosamente elaborato un programma, ben scritto, che nessuno ci ha criticato, stampato e diffuso a tutte le famiglie ferraresi per primi, mesi fa!
Che abbiamo realizzato uno dei siti web più belli e ricchi della politica locale. Che siamo giunti a pubblicare un giornale (la Testata) per divulgare le nostre idee, a dispetto dell’oscuramento operato da una parte della stampa locale, condizionata dal Palazzo. Che facciamo banchetti per la distribuzione tutte le settimane da mesi. Che in tutto questo abbiamo messo oltre al tempo, all’impegno fisico e psicologico, anche i nostri soldi!
E dopo tutto questo lavoro mi trovavo in una situazione in cui dovevo fare i conti anche con i bastoni tra le ruote messi dai grilli estensi!
Certo non mi aspettavo la “promozione di PpF” da parte vostra, ma almeno che mi lasciaste parlare senza interruzioni per il tempo concessomi!
Quanto sopra mi ha messo veramente a disagio e mi ha molto contrariato! A maggior ragione dopo avervi avvertito della possibilità che ciò potesse accadere.
Rispetto il vostro lavoro ed il vostro impegno. Sono certo che mi capite e che non vi sfugge quanto sia dura ed impegnativa la battaglia che stiamo conducendo.
Questa mia non costituisce richiesta di alcunché.
Ho voluto semplicemente spiegare, dal mio punto di vista, le conseguenze delle scelte che avete, credo democraticamente, compiuto.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara